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JESI ART BONUS, IL MECENATISMO DEGLI JESINI CONQUISTA IL MINISTRO DEI BENI CULTURALI

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Lo scudo cantonale di Palazzo della Signoria

JESI, 20 ottobre 2015 – “Di questa Città sono fiero di essere Sindaco”. Ecco il commento del primo cittadino Massimo Bacci quando ha appreso del lusinghiero riconoscimento per il Comune di Jesi giunto direttamente dal Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Giovedì prossimo (22 ottobre) il Sindaco e l’assessore alla cultura Luca Butini saranno a Roma, su invito dello stesso Franceschini, quali ospiti al primo importante incontro organizzato dal Ministero per fare un bilancio generale dei risultati ottenuti grazie all’Art bonus, il nuovo strumento fiscale che incentiva le erogazioni liberali e il mecenatismo culturale di imprese e privati cittadini.

“Se il Ministro della Cultura ci vuole a Roma per la cerimonia dell’Art Bonus con la quale si evidenziano le realtà più innovative ed i cittadini più sensibili verso la conservazione dei propri beni storici – sottolinea Bacci – , non è perché gli stiamo simpatici. Semplicemente ha riconosciuto che Jesi è stata la prima città italiana ad applicare la nuova legge. Era già accaduto qualche mese fa con il Ministero dell’Ambiente che aveva voluto presenziare alla cerimonia con la quale ci è stato assegnato il premio come migliore esperienza nazionale contro lo spreco alimentare. Anche qui non per conoscenze, semplicemente perché si è voluto dare giusto risalto e merito alla straordinaria rete del volontariato di Jesi”.

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Sindaco e Assessore alla Cultura saranno a Roma per partecipare alla cerimonia dell’Art bonus

Insomma, non è passato inosservato al Ministero dei Beni Culturali il lavoro svolto sia con il primo tempestivo intervento realizzato sulla “Deposizione” di Lorenzo Lotto, sia con i successivi interventi di restauro e conservazione ultimati o in fase di ultimazione. All’incontro romano, che sarà di altissimo livello tecnico-politico per l’importanza dei partecipanti e la qualità dei relatori, dopo l’apertura del Ministro Franceschini, i rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Jesi porteranno una testimonianza diretta sulla virtuosa applicazione della legge proponendo all’attenzione del qualificato uditorio l’intervento realizzato per il restauro del bellissimo scudo cantonale di Palazzo della Signoria, raffigurante un magnifico leone rampante coronato, simbolo araldico della città di Jesi. Il restauro dello scudo, opera di maestranze lombarde attive a Jesi nella seconda metà del ‘400, sarà presentato come un caso di esemplare interpretazione e applicazione dello spirito della legge, con la quale si punta a incentivare non solo il mecenatismo delle imprese, ma anche e soprattutto quello dei privati cittadini. Proprio per questo all’incontro sarà presente anche il donatore che ha reso possibile il restauro dell’opera, lo jesino Andrea Gambadori, che racconterà le motivazioni che lo hanno indotto a raccogliere l’appello al mecenatismo meritoriamente lanciato, con estrema sollecitudine, dall’Amministrazione comunale. Si ricorda che l’elenco dei beni il cui recupero può essere finanziato attraverso lo strumento dell’Art bonus è disponibile sulla home page del sito www.comune.jesi.an.it cliccando sul logo “Art bonus”.

“È una storia che si ripete negli ultimi anni – conclude il primo cittadino -: dal più blasonato titolo di Città Europea dello Sport al forse meno appariscente ma ugualmente importante riconoscimento dell’originalità e dell’unicità del nuovo centro diurno per diversamente abili.  Laddove si corre alla pari, laddove si premia il merito, laddove non c’è la mediazione della politica peggiore che pensa solo agli amici degli amici, Jesi vince nettamente. E vince tutta Jesi, perché i successi che ho appena elencato non sono merito di un Sindaco o di una Amministrazione comunale. Sono piuttosto dell’intera Città, del suo straordinario tessuto produttivo, culturale, sociale, sportivo, aggregativo. Sono di una Comunità che sta mostrando orgoglio e voglia di riscatto. Che ha rialzato la testa dopo anni di assopimento. Che è fiera della sua storia, che vive il suo presente, che ha fiducia del suo futuro”.

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