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JESI Beni comuni: «Le regole si scrivono partendo dall’ascolto»

Lettera aperta dell’Istituto Gramsci e altre 10 associazioni jesine all’Amministrazione comunale sul regolamento in procinto di approvazione

JESI, 16 giugno 2021Lettera aperta all’Amministrazione comunale e al Consiglio comunale sullo schema di regolamento inerente la collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani di prossima approvazione in Consiglio. Sono 11 le associazioni jesine firmatarie della lettera, con la quale chiedono un rinvio dell’approvazione del regolamento a fine settembre dopo una fase conoscitiva e partecipativa sullo stesso.

Non si scrivono le regole partendo dalle regole, ma partendo dalle esperienze e dall’ascolto. Sul sito del Comune di Jesi è stato postato uno schema di regolamento inerente la collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani con la richiesta di presentare osservazioni da parte dei cittadini, dando come date utili inizialmente il 24 maggio e successivamente il 14 giugno, in considerazione della sua iscrizione al prossimo Consiglio comunale di fine giugno.

Lo schema di regolamento non è accompagnato da alcuna spiegazione o considerazione dell’Amministrazione sulle finalità e sugli obiettivi che la stessa si pone e intende perseguire con questa proposta progettuale.

Il regolamento è mutuato dal Comune di Bologna che nel 2014, dopo un progetto durato due anni e che coinvolse associazioni e quartieri, elaborò un regolamento sull’amministrazione condivisa che fu messo a disposizione di tutti i Comuni che avessero la volontà di promuovere nella comunità una cultura dell’amministrare non solo per conto dei cittadini, ma anche insieme ai cittadini.

Il regolamento è stato adottato da molti Comuni, apportando le modifiche richieste dalla comunità cittadina attivata con un percorso partecipativo. Il Comune di Jesi, anche se a fine mandato, adottando il regolamento, sembra voler percorrere la strada dell’Amministrazione condivisa, ma senza aprire, come richiesto da alcune associazioni, una fase di conoscenza e di confronto con la cittadinanza e le associazioni cittadine.

Le associazioni firmatarie della presente lettera aperta chiedono un rinvio dell’approvazione del regolamento a fine settembre, ritenendo che approvare il regolamento a fine giugno o a fine settembre non cambi nulla per l’operatività dello stesso, ma cambi molto per la credibilità dell’Amministrazione in ordine a questa scelta

La scarsa visibilità data allo schema di regolamento ha fatto sì che cittadini e associazioni non lo abbiano visto o, mancando una premessa informativa, non abbiano colto la natura stessa del regolamento e cosa rappresentino le pratiche di amministrazione condivisa per i cittadini e per l’associazionismo.

La gran parte dei cittadini, delle associazioni e dei comitati di quartiere non hanno sicuramente preso conoscenza dello schema di regolamento. Riteniamo che non sia possibile che un regolamento che chiama in causa i cittadini singoli e associati venga posto in discussione in Consiglio comunale senza un percorso partecipato che si possa dire tale.

Le associazioni firmatarie, in ragione di quanto detto, non intendono presentare in questa fase osservazioni allo schema di regolamento, non riconoscendo nella modalità della proposta una sincera volontà dell’Amministrazione comunale di fare della partecipazione dei cittadini, nelle sue varie forme, un elemento distintivo e strutturale dell’azione amministrativa.

Istituto Gramsci sezione Jesi-Vallesina, Centro Cooperativo Mazziniano, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Jesi e Vallesina “Stefano Rodotà”, Centro Studi Libertari “L. Fabbri“ Jesi, Casa delle donne – Casa delle Culture, Spaziostello Onlus, UDI Jesi, Comitato abitanti centro storico Jesi, OAAM Ora d’Aria Archivio della Memoria APS, La BC La Biblioteca circolante, ANPI Jesi e Vallesina

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