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JESI Regolamento cura dei beni comuni, non c’è partecipazione

comune di jesi

Rifondazione comunista interviene sulla pratica che sarà affrontata in Consiglio: «Costruiamo una proposta vera»

JESI, 25 maggio 2021 – Giovedì prossimo il Consiglio comunale di Jesi discuterà del Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani.

Un titolo, letto così, affascinante, sembra preludere a uno strumento di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini, alle scelte e all’impegno per migliorare la città e dare risposta ai bisogni dei cittadini. Dopo la farsesca tragedia della “fontana spostata e l’autismo amministrativo e politico che l’ha caratterizzata, quasi un ravvedimento operoso. A leggerne l’articolato, però, le speranze scemano, si tratta infatti di un documento che ha tutte le caratteristiche della “benevola concessione, che chiede una partecipazione subordinata e, a pensar male, può consentire addirittura la “privatizzazione” di beni pubblici o il loro appannaggio a progetti di gruppi e interessi particolari che si presentino, proprio così dice il testo, come “mecenati”. Insomma, una concezione della partecipazione che ci riporta indietro nel tempo dove la cittadinanza più che un diritto a decidere diventa una concessione a fare e dove sul merito di questo fare, pesa il censo che di ogni mecenatismo è il padre.

Tutto questo, ovviamente, nel silenzio e nell’indifferenza, senza nessun percorso partecipato e senza nessuno che lo richieda, eppure vicende come quelle della “torre Erap o l’ultima quella della fontana, avrebbero dovuto suggerire un altro più importante impegno. Però, come ci ha insegnato Vico anche le avversità possono diventare occasioni, proponiamo perciò che le associazioni e i gruppi che in questa città hanno mostrato vitalità e voglia di difendere la partecipazione, quella vera, si incontrino e trovino le modalità per costruire una proposta veramente alternativa di partecipazione, che costruisca uno strumento dove i cittadini possano avere il diritto di parere sugli atti più significativi dell’agire amministrativo e il Consiglio il dovere di discuterne e di motivarne accoglienze e dinieghi.

Partito della Rifondazione Comunista

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