Segui QdM Notizie

Opinioni

Jesi Rifondazione Comunista, trasparenza e partecipazione sulla questione Amazon

«Ci pare sia ora scossa che l’Amministrazione comunale promuova una seria discussione con la città, affrontando tutte le problematiche che questa novità comporta, ascoltando le voci critiche»

Jesi – Pare che Amazon abbia trovato nella nostra regione un testimonial importante: l’Amministrazione comunale di Jesi.

Così il sindaco Lorenzo Fiordelmondo ha  spiegato e rassicurato il Consiglio comunale che l’operaio 75enne deceduto nei cantieri che stanno realizzando l’hub delle meraviglie  è morto perché gli si è fermato il cuore, senza alcun riferimento al modo in cui vengono eseguiti i i lavori se in quei cantieri può operare “in regola” un pensionato di quarta età con un contratto a chiamata, indice di subappalti e salari bassi e sicurezza precaria ma soprattutto senza chiarire se e quale protocollo sia stato sottoscritto con quell’azienda a garanzia dei lavoratori e del territorio.

A seguire, la gita a San Salvo della Giunta e del Presidente del Consiglio comunale per visitare l’impianto gemello già operante in quella città dove tra racconti di doni al territorio (un giardino d’infanzia ecosostenibile), impegni di solidarietà (il sangue dei lavoratori nella giornata mondiale del donatore promossa dall’Avis), gli amministratori jesini hanno soddisfazione per un rapporto che si va sempre più consolidando.

Forse la mole di letteratura critica (volendo potremmo offrirla anche ai nostri amministratori) sull’organizzazione del lavoro in Amazon avrebbe dovuto consigliare meno cinguettii e maggior prudenza.  Fin qui la cronaca, ci pare però sia ora scossa che l’Amministrazione comunale promuova una seria discussione con la città, affrontando tutte le problematiche che questa novità comporta, ascoltando le voci critiche, coinvolgendo gli altri Comuni della Vallesina sui quali ricadranno sicuramente i problemi e, forse, meno i presunti vantaggi.

Al contrario ad oggi salvo una meritevole occasione di confronto pubblico promosso dall’Istituto Gramsci in collaborazione con la Cgil, solo silenzi e un “riserbo istituzionale” che troppo somiglia a una connivente reticenza.

Ci auguriamo di essere presto smentiti e, di più, auspichiamo che altre forze sociali e politiche trovino il modo di richiedere trasparenza e partecipazione.

Rifondazione Comunista federazione di Ancona

© riproduzione riservata

News