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Cronaca

JESI Caterpillar, altri interessati allo stabilimento

In Consiglio comunale non passa la proposta di Pd e Jesi in Comune di devolvere il gettone di presenza alla vertenza

JESI, 31 gennaio 2022Altri soggetti interessati alla Caterpillar visiteranno lo stabilimento in questi giorni, mentre si attende il secondo tavolo con il Ministero dello sviluppo economico (Mise).

In Consiglio comunale venerdì scorso la vicenda dei lavoratori e delle lavoratrici è stata ampiamente discussa. Il consigliere Nicola Filonzi, Jesiamo, ha chiesto se il Sindaco fosse già a conoscenza della chiusura. Dure le parole del primo cittadino.

«Le modalità con cui la proprietà ha annunciato i licenziamenti lasciano preoccupati – ha detto Massimo Bacci -. Nessuno ha comunicato nulla sulla procedura. Sorprende questa gestione che nel tempo potrebbe rivelarsi un boomerang per chi l’ha adottata. La gestione attuata sembra esser stata fatta più da principianti che da persone che rappresentano una multinazionale».

Sul tavolo anche la proposta, bocciata dalla maggioranza, di Pd e Jesi in Comune di devolvere il gettone di presenza alla vertenza, avendo i sindacati aperto un apposito conto su Banca Etica.

«Un segnale che collega direttamente il nostro ruolo istituzionale a quella vertenza, che costruisce con le persone che stanno difendendo i loro diritti una relazione diretta – spiega Jesi in Comune -. Alcuni consiglieri di maggioranza hanno sostenuto che siccome nel testo c’era scritto che si “proponeva” al Consiglio comunale di devolvere e non si “obbligava”, nonostante quella proposta fosse stata accolta da tutti, non si sentivano vincolati».

Il precedente risale ad aprile con il Consiglio che aveva votato all’unanimità di devolvere il gettone di presenza alla vertenza Elica, ma a distanza di tempo solo Pd e Jesi in Comune lo hanno fatto.

«Quello che è andato in scena in Consiglio comunale è l’ennesima dimostrazione dell’inadeguatezza politica di questa maggioranza. Infatti, un consigliere di maggioranza durante il Consiglio si è augurato che in pochi seguissero da casa quello scempio», prosegue Jesi in Comune.

Alla proposta è seguita una risoluzione presentata dai gruppi di maggioranza.

«Si sono resi conto che sarebbe stato difficile spiegarne le motivazioni, hanno provato a mettere una toppa e hanno presentato una risoluzione in cui chiedevano che i singoli consiglieri e le singole consigliere contribuissero “con risorse personali alle iniziative che verranno adottate”. Cioè, chiedevano di vincolare non il Consiglio comunale ma i consiglieri e le consigliere comunali personalmente, nella loro sfera privata, con le proprie risorse economiche private. Insomma, di fare beneficenza. Un atto irricevibile tecnicamente e politicamente».

Il presidente del consilgio comunale Daniele Massaccesi

Sulla questione è intervenuto anche Daniele Massaccesi, presidente del Consiglio comunale.

«Evidentemente (Jesi in Comune) non ha accettato di buon grado, dopo la bocciatura del proprio documento, l’approvazione di una risoluzione proposta dai gruppi di maggioranza che andava al di là del gettone, prevedendo qualcosa di diverso e di più impegnativo, e non certo la beneficenza di cui, con un uso, a tacere d’altro, non corretto ed appropriato della reale volontà di chi l’ha proposto, anzi stravolgendola, si continua a parlare, e che è offensiva verso i dipendenti Caterpillar, impegno a cui assolvere anche con risorse dei consiglieri (non
certamente escludendo la devoluzione delle disponibilità rivenienti dal gettone di presenza – circa €20 cuascuno), e per iniziative da concertare con la Rsu di Caterpillar, alcune peraltro anche già fatte, ed in silenzio».

Massaccesi conclude: «Mi spiace che il Consiglio comunale, coeso ed impegnato unitariamente nella vicenda Caterpillar, si sia diviso su modalità di vicinanza ai dipendenti per cui non dovrebbe neanche servire un documento, quanto l’impegno, la serietà, la coscienza e la sensibilità personale, da riconoscersi a tutti. Per rispetto a tutto il Consiglio, un suggerimento, quello di evitare bandierine o primogeniture, perché non servono a nessuno, solo a lacerare e dividere».

(e.d.)                                     

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