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Cronaca

JESI CITTADINI ‘VIGILANTES’, PIAZZA PERGOLESI E LE PANCHINE SCOMPARSE

Si torna a parlare delle panchine di Piazza Pergolesi

JESI, 19 luglio 2017 – Che fine hanno fatto le panchine di Piazza Pergolesi? D’accordo, erano tre in tutto ma pur sempre utili. E proprio la loro ricollocazione interessa a un nostro lettore perché “otterrebbe un duplice risultato: offrire un luogo tranquillo dove sedersi a chi ha bisogno di un attimo di tranquillità, due non la darebbe vinta a chi, cosciente o incosciente, ha voluto stravolgere questo angolo del centro città!”

Questa è la sua posizione, giudizio condiviso da molti cittadini che questa mattina (19 luglio) abbiamo incontrato in Piazza Pergolesi, anziani che lamentavano la scomparsa delle panchine retrostanti l’opera monumentale del Lazzerini e che ci hanno raccontato un altro episodio legato a questo angolo tranquillo della città. Qualche sera fa una coppia di pensionati abitanti nel centro storico ha fatto una passeggiata lungo Corso Matteotti e, come spesso capita, si sono fermati proprio a ridosso del monumento, a ridosso di quel “dispensatore” di bici elettriche alcune delle quali non proprio in condizioni di poter essere utilizzate. “Erano circa le 22 – ci hanno detto – e la piazzetta era piena di donne medio orientali con tanto di fazzoletti in testa e gonne lunghe; con loro un nugolo di bambini intenti a rincorrersi, anche sul verde,  a gridare senza che le donne presenti intervenissero”.

Allo spostamento della statua si aggiunge la scomparsa delle panchine

Ma torniamo al nostro lettore che nella missiva affronta anche altri argomenti: “Sarà per il caldo umido, per le cose che ci fanno stranire, per la situazione complessiva che non lascia un attimo tranquilli, ma l’ultima del Sindaco francamente da qualsiasi punto di vista la guardi, lascia perplessi!”. Un messaggio che pur non facendone menzione fa riferimento alla pubblicazione in rete, da parte del Sindaco, del video documentante il comportamento tenuto di alcuni giovani al Parco pubblico di viale Cavallotti, quello, per intenderci, che li riprende mentre distruggono la corona d’alloro posta ai piedi del Monumento ai Caduti di tutte le guerre. Chi ci scrive afferma giustamente che “i vandali vanno educati e non è un problema semplice, con l’esempio, con il far capire loro che le cose pubbliche sono di tutti. Certo – prosegue – che se gli esempi che vengono dall’alto sono di tutt’altro indirizzo è sempre più difficile coinvolgere chi si sente escluso, messo ai margini e questo accade anche a Jesi. La gogna mediatica – sottolinea  il nostro lettore – non penso serva assolutamente a questo scopo! Credo sarebbe molto più utile spendere il denaro pubblico per rimettere a posto cose devastate o rotte”.

Dopo la denuncia per il video messo in rete il nostro lettore passa ad analizzare una seconda questione che ha coinvolto e sta coinvolgendo decine e decine di personalità del mondo politico, istituzionale e persino artistico/culturale  (mi riferisco al critico d’arte Vittorio Sgarbi):  il paventato spostamento del monumento a Pergolesi e la collegata ristrutturazione della piazzetta che lo ospita. “Dato il tormentone intorno alla statua del Pergolesi e piazzetta antistante, credo che i nostri solerti amministratori hanno visto che ancora dietro la statua ci sono i segni di panchine che un tempo offrivano riposo all’ombra degli alberi circostanti”.

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