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Cronaca

JESI Covid, monumento agli operatori sanitari a colpi di polemiche

La mozione è stata approvata dalla sola maggioranza, l’opposizione: «Autocelebrativo, sfoggio di retorica in un momento inopportuno»

JESI, 28 giugno 2020 – Un monumento per ringraziare gli operatori sanitari del “Carlo Urbani” che hanno lottato contro il coronavirus. La mozione per realizzare questo progetto è stata presentata al Consiglio comunale di venerdì scorso, dopo un mese dal primo tentativo, dai consiglieri Tommaso Cioncolini, Maria Chiara Garofoli (Jesinsieme), Daniele Massaccesi, Nicola Filonzi, Lorenza Fantini (Jesiamo) e Lindita Elezi (Patto x Jesi).

I consiglieri di maggioranza

Inoltre la maggioranza ha avanzato la possibilità di istituire una borsa di studio a sostegno di un progetto sviluppato da giovani studiosi residenti a Jesi e intitolato proprio «ai medici, infermiere e infermieri e tutto il personale sanitario».

Deciso il no dell’opposizione, anche alla luce del fatto che la pandemia non è finita, mentre si festeggia come se tutto fosse solo un lontano ricordo.

Claudia Lancioni, M5S

«Il riconoscimento agli operatori sanitari è importante – fa notare la consigliera pentastellata Claudia Lancioni -, ma si può affiggere una targa, tenere una celebrazione, o donare come ha fatto la comunità islamica, con discrezione. Così sembra quasi di dimenticare tutti quelli che hanno lavorato nei supermercati rischiando di essere infettati, gli operatori della differenziata, i genitori dei disabili lasciati soli, i 950 morti sul lavoro del 2019, l’operaio che ha perso la vita nello scoppio della centrale termica».

«Quando in Consiglio si discute sulle mozioni – continua – ci dicono che perdiamo tempo: allora perché non cambiamo il regolamento, smettiamo di avanzare mozioni e teniamo Consigli ogni tre mesi come fanno alcune città? Il consigliere Nicola Filonzi ci ha offesi dicendo che noi dell’opposizione abbiamo vissuto una vita parallela e non abbiamo sofferto per il Covid. È stato offensivo e non si sono neppure scusati. La politica che perseguo io è di comunità, di condivisione. Battiamoci piuttosto per far sì che gli operatori sanitari lavorino in un ambiente idoneo e che la sanità non sia smantellata».

Claudia Lancioni

La contro-risposta della maggioranza

«Evidentemente per qualcuno questo scampolo di storia, un’emergenza drammatica soprattutto nei mesi di marzo ed aprile, che ha visto quasi tutti i mondi fermarsi eccetto quello sanitario coinvolto in ogni suo ambito con ritmi e condizioni di lavoro senza precedenti, non deve essere custodito come memoria da trasmettere e consegnare al nostro futuro – fanno sapere i consiglieri di maggioranza -. Proprio in questa stagione è stata ribadita l’importanza e la vitalità di alcuni principi fondanti della nostra Costituzione: sanità pubblica, valore dell’etica del lavoro, spirito di sacrificio e senso della responsabilità personale. Con tutto quello che è accaduto, rafforzato dalla toccante testimonianza del Sindaco di Codogno di poche ore prima in Consiglio comunale, ancora ci chiediamo come sia possibile essere contrari a tutto ciò».

Samuele Animali

Samuele Animali, Jesi in Comune

La risposta del consigliere Samuele Animali di Jesi in Comune – Laboratorio sinistra non ha tardato.

«Mi accorgo che dei consiglieri comunali fanno polemica sui social perché l’opposizione pressoché compatta (di destra e di sinistra, e già questo dovrebbe suscitare qualche domanda) non ha condiviso l’idea che l’amministrazione jesina debba “scolpire la gratitudine”», ha scritto su Facebook.

«I manufatti artistici parlano dei valori di chi li fa realizzare prima ancora che del “soggetto” che rappresentano. Non stupisce dunque che questa Amministrazione in particolare sia ossessionata dai monumenti. Anche perché i monumenti costano (relativamente) poco e rendono molto in termini di visibilità. Si tratta di un’opzione di spesa che rappresenta una chiara scelta di indirizzo per chi in passato ha lesinato somme estremamente più contenute per altri gesti simbolici come l’adesione all’Istituto Cervi o alla marcia per la pace Perugia-Assisi».

«Avevamo proposto il rinvio di questa mozione in cui si fa grande sfoggio di retorica, parlando di guerre, di trincee e di nemici, aggirando le vere questioni politiche messe a nudo dagli eventi di questi mesi. Se si parla di “altro”, per di più in maniera assolutamente retorica, il tutto si riduce ad una fabbrica di cerimonie ad uso e consumo del politico di turno e ad una pacca sulla spalla per lavoratori e cittadini. Pare ragionevole, dunque, chiamarsi fuori».

Silvia Gregori, FI

«D’accordo con la borsa di studio, monumento inaccettabile – ha detto la consigliera di Forza Italia Silvia Gregori intorno alla questione -. Avremmo preferito una colletta per consegnare un assegno simbolico a tutti gli operatori sanitari, dato che il governo ha promesso soldi mai dati. La borsa di studio avrebbe invece rappresentato un riconoscimento anche per i giovani, che avrebbero potuto approfondire le proprie conoscenze ricordando intanto quello che è accaduto».

Silvia Gregori

Partito Democratico

La mozione, comunque, è stata votata dalla sola maggioranza, quindi approvata.

Una maggioranza che «si autocelebra, ancora in piena emergenza», ha fatto notare il Pd.

«Si tratta di irresponsabilità politica, e di un panegirico retorico da romanzo di guerra che non rappresenta né il nostro schema di valori, né il nostro modo di rendere omaggio all’importante servizio reso dagli operatori sanitari. Un vanto invece per questa maggioranza politica. Che vive solo di sé, nonostante le circostanze richiedano un atteggiamento diverso».

Elisa Ortolani

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