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Cronaca

Jesi Denunciati dalla Polizia 11 ultras civitanovesi

Prima del derby del 17 dicembre scorso all’esterno dello Stadio Carotti avevano aggredito tifosi jesini, per tutti i deferiti saranno avanzate le proposte per l’applicazione del Daspo al vaglio del Questore di Ancona       

Jesi – Al termine dell’attività investigativa gli agenti del Commissariatl o cittadino coordinato dal dirigente vice questore Paolo Arena, hanno denunciato in stato di libertà all’Ag competente, 11 tifosi ultras Civitanovesi per i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, rissa, percosse, tentato danneggiamento e, solo per due di essi, anche per false dichiarazioni, lancio di oggetti contundenti e tentato scavalcamento di recinzione commessi in città presso lo Stadio Carotti, in occasione dell’incontro calcistico Jesina-Civitanovese del 17 dicembre scorso

Quel giorno di derby intorno alle ore 14.15, in prossimità dell’inizio dell’incontro calcistico disputato allo Stadio comunale Carotti tra la Jesina e la Civitanovese, valevole per il campionato regionale di Eccellenza Marche, un gruppo di ultras civitanovesi, scesi dalle rispettive autovetture nell’area di parcheggio, si compattava su via Mestica e, anziché dirigersi verso l’ingresso del settore ospiti dedicato, si avviava in direzione opposta, lasciando ipotizzare la volontà di raggiungere la curva dei tifosi della Jesina. I facinorosi, giunti al crocevia tra via Mestica e via San Francesco, punto maggiormente sensibile e di potenziale scontro tra tifoseria locale e quella avversaria, opponendo resistenza al presidio delle forze dell’ordine presente, si dirigevano verso Viale Verdi con il chiaro intento di aggredire gli ultimi tifosi della Jesina che facevano accesso allo stadio e che, accortisi dell’arrivo dei tifosi avversari, decidevano di affrontarli.

A questo punto i poliziotti, visto l’evolversi della situazione, si indirizzavano celermente su Viale Verdi con un contingente di rinforzo per fronteggiare le tifoserie rimandandole nei settori dedicati.

Il derby del 17 dicembre Jesina-Civitanovese, sullo sfondo i tifosi del Citanò

I due schieramenti contrapposti venivano a contatto pochi istanti prima dell’arrivo del contingente di supporto, sulla via che costeggia la curva della tifoseria jesina. Qui i civitanovesi si scontravano con uno sparuto gruppo di tifosi della Jesina.

Durante gli scontri, durati peraltro pochi istanti, il personale della Polizia Scientifica in servizio di ordine pubblico, riprendeva le varie fasi. Si poteva notare la presenza di alcuni tifosi della Civitanovese che, con il viso occultato da sciarpe, cappucci e passamontagna, e due di essi brandendo bastone e cintura dei pantaloni, aggredivano quelli della Jesina che avevano anch’essi i tratti somatici occultati da sciarpe e cappucci.

L’azione veniva interrotta dall’intervento dagli agenti in servizio di ordine pubblico che si frapponeva tra le due fazioni impedendo conseguenze fisiche di rilievo ai contendenti.

Dalla disamina dei frame video, emergeva la responsabilità inequivocabile di alcuni tifosi della Civitanovese che, successivamente, nelle fasi di accesso alla gradinata ospiti dello stadio, venivano individuati e ulteriormente ripresi sempre dall’operatore di polizia scientifica con richiesta di fornire i dati anagrafici.

L’incontro si concludeva senza ulteriori scontri con la tifoseria ultras civitanovese scortata fino allo svincolo autostradale.

Nelle settimane a seguire, grazie all’attento lavoro di analisi degli investigatori e alle informazioni acquisite, i facinorosi del Civitanova venivano compiutamente identificati e, terminati gli accertamenti, nella giornata di ieri venivano deferiti all’Autorità giudiziaria competente per i reati di rissa, violenza e resistenza a Pubblico ufficiale, percosse, tentato danneggiamento e uno di essi anche per false dichiarazioni a Pubblico ufficiale, avendo reso generalità false all’atto dell’ingresso nel settore ospiti, e tentato lo scavalcamento della recinzione.

Per tutti i deferiti saranno avanzate le proposte per l’applicazione del Daspo al vaglio del Questore di Ancona.        

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