Segui QdM Notizie
;

Eventi

Jesi Giovanni Beato ispira le nuove generazioni al Liceo Artistico Mannucci

La creatività e l’esperienza dell’artista, collaboratore di Pericle Fazzini per la scultura alla Sala Nervi in Vaticano, condivise con gli studenti

Jesi – La presenza di Giovanni Beato, allievo e assistente del rinomato maestro Pericle Fazzini, è stata accolta con entusiasmo, giovedì scorso, dagli studenti delle classi del Liceo Artistico Mannucci guidate dal professor Massimo Ippoliti.

Professore di Tecniche del marmo e dei materiali sintetici all’Accademia Belle Arti di Macerata, insignito nel 2021 del Premio alla Carriera nella sezione “Letteratura e Cultura” nella quinta edizione del Premio Internazionale Città di Firenze “Ut pictura poesis” , Beato è una delle figure più influenti nel panorama artistico contemporaneo che affascina gli amanti dell’arte con le sue opere audaci e suggestive, mescolando abilmente tradizione e innovazione.

Giovanni Beato nasce a Motelparo (AP). Diplomato presso l’Istituto Statale d’Arte di Fermo, prosegue i suoi studi presso il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Roma, successivamente, nel 1974 va a Firenze, dove segue un corso di Estetica Sperimentale con il lrof. Carmelo Genovese.

Su invito dello scultore Pericle Fazzini, definito da Ungaretti “lo scultore del vento” e una tra le più alte testimonianze dell’arte sacra del ‘900, è chiamato a collaborare alla realizzazione del complesso scultoreo “La Resurrezione” dell’aula Pierluigi Nervi in Vaticano. Sua la tecnica innovativa di sostituire la cera per il calco con il polistirolo, usando, per scolpirlo, una chiave con filo metallico che scaldandosi lo scava.

Di lui diceva Fazzini che «fino da allora ho capito che aveva talento, da quando faceva il figurativo, con una sua certa sensibilità piuttosto congegnata dal principio, alla conclusione della forma….Strada facendo si è sviluppato nel senso astratto inserendosi in chiave spaziale, con accostamenti di volumi più o meno tagliati o tondeggianti o sottili, che lui preferisce lavorare in metalli lasciandoli a colpi lucidi di mola. Io ho fiducia in Beato e sono sicuro che concluderà la sua avventura nel mondo della scultura con una definitiva personalità».

Ed è stato proprio come assistente di Fazzini, tra i ritagli di marmo e le curve dell’argilla, che Beato ha scoperto la sua passione per la scultura e ha iniziato a plasmare il suo destino come artista.

Giovanni Beato e Pericle Fazzini

Nelle sue opere Beato dimostra una straordinaria abilità nel catturare l’essenza dell’anima umana e tradurla in forme scultoree che trasudano emotività e profondità. Lo distingue inoltre, l’uso innovativo dei materiali. Beato non ha paura di esplorare nuove frontiere artistiche, sperimentando con materiali come vetro, metallo e persino plastica riciclata. Questa audacia creativa conferisce alle sue opere una freschezza e una modernità che le rendono irresistibili agli occhi dello spettatore contemporaneo.

Con la sua arte e la sua capacità di andare oltre la superficie delle cose, Beato tocca le corde più profonde dell’interiorità, invitandoci a esplorare il labirinto delle emozioni e a confrontarci con la complessità della vita umana.

Giovanni Beato ha condiviso con gli studenti la sua visione dell’arte e la sua personale esperienza nel percorso creativo. Attraverso un dialogo aperto e stimolante, ha offerto preziosi consigli su come coltivare la propria creatività, superare le sfide artistiche e perseguire i propri sogni con determinazione e passione.

© riproduzione riservata

News