Cronaca
JESI Il caso del docente “negazionista” a Le Iene Show
20 Novembre 2020
Il professore del Liceo Vittorio Emanuele II è stato intervistato da Alessandro di Sarno
JESI, 20 novembre 2020 – Il caso del docente “negazionista” del Covid – così ormai è stato battezzato, anche se Matteo Cesaroni non si definisce tale – è diventato un servizio de Le Iene, andato in onda ieri alle 23.30 su Italia 1.
La scorsa settimana Matteo Cesaroni, professore di matematica e fisica al Liceo Vittorio Emanuele II, aveva inviato nel gruppo WhatsApp con i suoi studenti un messaggio provocatorio in cui sembrava quanto meno ridimensionare la portata dell’emergenza sanitaria e insinuare che il vaccino venturo non sarà «normale, ma inietteranno nanoparticelle capaci di interagire con segnali 5G per il controllo della vostra salute».
La “Iena” Alessandro di Sarno lo ha intervistato, e ieri il servizio è andato in onda.
«Se le informazioni che ho letto su internet e riportato nel messaggio ai miei ragazzi fossero sciocchezze o meno non lo so – ha detto il docente -, per capirlo bisogna discuterne, siamo in democrazia. Io non credo al complotto del 5G, si trattava di una provocazione per far nascere un dibattito».
Eppure il messaggio mostrato si concludeva con queste parole: «Ognuno si faccia la propria idea e faccia ciò che vuole, ma ricordatevi che qualcuno vi aveva avvertito». [nk_awb awb_type=”image” awb_image=”272901″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]
Il servizio ha sottolineato come il deputato Nicola Fratoianni abbia aperto un’interrogazione parlamentare intorno al “negazionismo” del Covid, quindi ha intervistato altri due docenti di Melfi (Potenza) macchiatisi di simile colpa.
I due docenti lucani sostenevano, anche con termini pesanti e senza segni di pentimento alcuno, che i media abbiano gonfiato l’emergenza, e che in Italia, così come altrove – si è parlato di Biden – sia stata instaurata una dittatura sanitaria.
Insinuando che tanto, molti pazienti morti con Covid, sarebbero probabilmente morti lo stesso, e che il virus non causi neppure un raffreddore.
Un piccolo appunto: ci ha fatto particolarmente piacere essere citati come QdMnotizie, alla fine del servizio.
Elisa Ortolani
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