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JESI Ipotesi scacchiera in Piazza Federico II al posto della fontana

Suggerimento dell’architetto Luca Molinari, il secondo professionista coinvolto dal Comune di Jesi in merito allo spostamento

JESI, 27 novembre 2020Focus sullo spostamento della fontana nel Consiglio comunale di lunedì prossimo, 30 novembre.

Oltre alla proposta di referendum avanzata dalle opposizioni, volta a chiedere ai cittadini di Jesi se sono favorevoli o contrari alla traslazione, consigliere e consiglieri si troveranno a votare anche l’atto di indirizzo della Giunta in merito.

Oltre al calcolo sommario della spesa e del relativo quadro economico sullo spostamento, sono allegati anche i pareri dei due esperti nominati dal Comune, gli architetti Fabio Mariano, già intervenuto a Palazzo dei Convegni all’incontro dedicato all’eredità di Cassio Morosetti, e Luca Molinari.

Piazza Federico II

«L’occasione dello spostamento è propizia e riporterà un equilibrio sottile, ma esistente, nelle due piazze più importanti di Jesi – scrive Molinari nella relazione ponendo l’attenzione su Piazza Federico II -. Si pone il tema del vuoto che la traslazione genererà. Almeno due generazioni di jesini conoscono la piazza nella situazione attuale e che la piazza stessa è uno dei cuori monumentali e simbolici di Jesi non solo per la presenza di una serie di edifici storici di pregio, ma, soprattutto, per il dialogo tra la Cattedrale, il Teatro-Studio Moriconi, il palazzo vescovile e il Museo Diocesano, il complesso di San Floriano e il museo dedicato a Federico II».

«Il vuoto lasciato deve diventare occasione per ripensare la piazza, soprattutto in relazione alle funzioni sociali e culturali che insistono su questo vuoto pubblico».

Il suggerimento dell’architetto è quello di seguire la strada della scacchiera disegnata a terra «o il coinvolgimento di un bravo artista/artigiano capace di re-immaginare il tema del bestiario medioevale come tema della pavimentazione della piazza».

«Lo stesso vuoto lasciato dalla fontana, dunque, potrebbe essere occasione per la realizzazione di una scacchiera decorata con bestiari medioevali reinterpretati da un artista contemporaneo».

«In entrambi i casi Piazza Federico II riprenderebbe un carattere coerente con la sua storia antica e la sua ristrutturazione diventerebbe una “novità” facilmente comunicabile nel territorio».

Oltre alla nuova illuminazione, la piazza potrebbe arricchirsi di tre totem davanti ai due musei e al Moriconi «che consentano ai visitatori di avere informazioni sugli edifici e, insieme, di partecipare a un gioco virtuale» nella scacchiera che occupa il posto della fontana.

Mariano pensa Piazza Federico II in virtù dell’imperatore che lì vi nacque nel 1294.

«Si potrebbe immaginare una sistemazione della piazza coerentemente tutta dedicata alla figura di Federico II, ben articolata fra scultura di qualità, una sobria e rispettosa architettura, una sosta invogliante, servizi culturali dedicati, accessibili e disponibili, una illuminazione diffusa e d’accento elegantemente professionale – scrive nella sua relazione – Questa potrebbe essere una possibile linea guida ‘’logica’’ per il riuso di questo vasto spazio, oggi anonimo, che ben valorizzerebbe il centro storico di Jesi».

La Giunta comunale ha richiesto agli uffici di redigere il progetto di fattibilità tecnico- economica relativa ai costi di smontaggio e ricollocazione della fontana e dell’obelisco in piazza della Repubblica e la sistemazione di piazza Federico II.

Il primo stralcio prevede lavori edili (fondazione, strutture in elevazione, nuovo obelisco  -se necessario – cavidotti per allaccio idrico, elettrico, ripristino pavimentazione); trasporto fontana da Piazza Federico II a Piazza della Repubblica, imballaggio, supporto allo smontaggio-rimontaggio; restauro fontana; impianto nuova fontana (pompe, filtri, allacci) per un totale di 450.000 euro.

La sede del museo diocesano in piazza Federico II

Il secondo stralcio prevede invece il ripristino pavimentazione Piazza Federico
e opere complementari, cui vanno aggiunte le spese tecniche legate (rilievo, indagini strumentali, progettazione esecutiva, direzione, lavori, coordinamento per la sicurezza, assistenza al restauro, geologo), eventuali imprevisti, per un totale complessivo di 760.000 euro. Sono 7 i mesi di tempo stimati tra cantiere e burocrazia.

Dal lascito testamentario di Cassio Morosetti di 2 milioni di euro, rimarrebbero disponibili circa1.240.000 euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche «negli edifici scolastici, nella realizzazione di un ascensore nel Municipio e di altri interventi su strutture ed infrastrutture pubbliche, per un importo stimato di euro 600 mila», per il Teatro Moriconi (dove devono iniziare i lavori per l’antincendio) e la messa in sicurezza della cisterna romana (ad integrazione del contributo regionale al progetto ammesso a finanziamento) il tutto per un importo di spesa complessivo stimato di euro 520.000.

Con la scacchiera al posto della fontana

Altri 100mila euro sarebbero destinati al centro Alzehimer di via Finalndia, già finanziato con 800 mila euro da Morosetti per la sistemazione dell’area esterna e l’acquisto di arredi, e 20mila per la ricollocazione sulla facciata del palazzo municipale della statua seicentesca della Madonna lauretana con bambino, ora collocata nella chiesa di San Marco.

(e.d.)

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