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JESI Lo psicologo: «Chi soffre di fibromialgia non viene capito»

L’intervento degli esperti del Comitato Fibromialgici Uniti e della referente Marche, Loredana Cardinali: in regione ne soffrono in trentamila

JESI, 23 luglio 2020 – L’importanza cruciale della condivisione e della sensibilizzazione: è il punto di partenza dell’intervento del Comitato Fibromialgici Uniti, avvenuto sabato scorso, presso il bocciodromo di via Ugo La Malfa.

Loredana Cardinali, referente per le Marche dell’associazione, ha parlato della sua esperienza con la fibromialgia e del ruolo fondamentale dei medici che ha incontrato lungo la sua strada.

«Mi avevano detto che non c’era cura – ha detto -, poi grazie al mio carattere resiliente mi sono data da fare, ho iniziato con l’esercizio fisico e a seguire un’alimentazione corretta. Tre anni fa ho incontrato il dott. Michele Gardarelli e lo psicologo Roberto Re con i quali ho intrapreso un percorso personalizzato verso una vita normale».

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Dott. Michele Gardarelli

La fibromialgia è una condizione caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso associato a rigidità a causa di un’infiammazione non rilevabile dai normali controlli.

«È una sindrome subdola – ha detto il dott. Gardarelli -, riconosciuta dall’Oms ma non dallo Stato come invalidante». L’associazione Cfu si occupa anche di chi soffre di sensibilità chimica multipla.

«Chi soffre di fibromialgia spesso non viene capito – ha spiegato il dott. Roberto Re -, viene visto come un malato immaginario. Di qui le ripercussioni sul lavoro, un forte senso di colpa ma anche senso del dovere, un’esigenza di ipercontrollo sull’ambiente esterno e perfezionismo. Il dolore fisico lo potrebbero anche sopportare, quello che pesa è l’idea di non poter fare. Quello che faccio come psicologo è accompagnare le persone a volersi bene».

Il Comitato Fibromialgici Uniti esiste per garantire condivisione, supporto, punti di ascolto e di informazione, educazione dei pazienti, petizioni per il riconoscimento. La fibromialgia colpisce 2 milioni di italiani, ma molte persone non ne sono a conoscenza o non sanno come alleviarne gli effetti.

Michele Gardarelli e Roberto Re fanno parte del comitato scientifico del Cfu, che svolge una missione fondamentale verso il riconoscimento della malattia e l’acquisizione del rispetto nei confronti dei pazienti da parte della comunità.

L’incontro al bocciodromo di via Ugo La Malfa vuole ribadire l’importanza del chiedere alla politica un supporto che si fa sempre più necessario e impellente, viste le rilevanti ripercussioni psicologiche sui pazienti e il numero consistente di fibromialgici nelle Marche, 30 mila.

Elisa Ortolani

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