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Cronaca

JESI QUARTIERE MINONNA, IL CENTRO ESTIVO DELLA PARROCCHIA TRA SPORT E RICAMO: OLTRE 90 PARTECIPANTI

premio2premiopremio5premio1JESI, 28 giugno 2016 – Dopo quattro settimane intense, ricche di attività, di novità, di scoperte, di momenti di condivisione e, soprattutto, di spensieratezza e aggregazione, gli oltre 90 partecipanti al centro estivo nei locali della parrocchia di Sant’Antonio Abate, nel quartiere Minonna, riprenderanno la solita  ritmo tra le mura domestiche, negli spazi condominiali o, i più fortunati, trascorrendo qualche giorno di vacanza al mare o in montagna. L’esperienza vissuta al campo estivo, però, rimarrà per lungo tempo nella memoria. Diversa la giornata di svago per i bambini di età compresa tra i 6 ed 14 anni a quella delle loro coetanee; i primi hanno trascorso gran parte del loro tempo all’aperto, sfruttando le notevoli attrezzature in dotazione alla Parrocchia (campetto di calcio con fondo sintetico, due “gance” per il gioco delle bocce, ampio spazio verde ben curato); nelle giornate di tempo brutto hanno sfruttato i locali sottostanti la chiesa per trascorrere le loro mattinate. Stessa abbondanza di luoghi di incontro e di lavoro per le ragazzine che, oltre a tutti gli spazi verdi, potevano contare sul salone trasformato in laboratorio “artigianale”. Già, perché in questo mese di vacanza/lavoro molte delle bambine hanno appreso l’arte del ricamo, in ciò seguite ed istruite da alcune signore volontarie, sia parrocchiane, che provenienti da altre realtà cattoliche cittadine. Tra loro la decana delle istruttrici, Maria Rocchetti, che a settembre compirà i 90 anni e che ci ha tenuto a farci notare il grado di padronanza col ricamo acquisito da alcune ragazzine. Con Maria anche: Rita Piersigilli, Elda Orlandoni, Anna Pollonara, Fiorisa Barboni, Cesarina Cardoni, Rita Pieroni, Mirella Fioretti, Anna Fioretti, oltre ad Asia Vigoni, Maria Vittoria Bonci di Moie e Sara Coacci. Tutte volontarie, dicevamo, che si sono messe a disposizione degli organizzatori per guidare e assistere il nutrito gruppo di giovanissime che in certe giornate ha toccato anche le 45 unità.

Più spigliato ed iperattivo il settore di ragazzini con la sua punta massima di 50 presenze giornaliere (ieri, ad esempio, erano poco più di una quarantina i presenti); nelle giornate di sole, come quella della nostra visita, non potendo sfruttare il campetto di calcio, ancora occupato dalle attrezzature utilizzate per lo svolgimento della “Festa del Borgo” , conclusasi domenica notte dope tre esaltanti serate, i giovanissimi hanno invaso l’altro spazio verde situato a monte degli impianti parrocchiale; qui, in tutte queste settimane, hanno disputato dei mini campionati di calcio e non solo. Già, perché la fantasia degli animatori (Marco Marcobelli e Martina Marzioni del Centro Sportivo Italiano ed il volontario della parrocchia, Luigi Oliverio) ha portato alla “invenzione” di sport misti, vale a dire composti sfruttando regole e comportamenti di due o più discipline sportive. Tanti giochi organizzati dunque, anche per i ragazzi che hanno potuto godere anche del verde e del’ombra degli alberi per riposarsi. A due ore e mezza dall’inizio della giornata (il campo estivo rimane aperto ufficialmente dalla 8,30 alle 12, ma molto spesso i genitori tardano a riprendersi i figli obbligando coloro che si sono fatti carico dell’assistenza di rimanere in zona anche oltre quell’orario) le bambine mettono da parte ago e filo ed estraggono dai loro zainetti panini, merendine e bibite per fare merenda; altrettanto fanno i ragazzi.

premio4Al di là del racconto di una giornata all’aria aperta, l’istituzione di questi campi rappresenta una ottima opportunità per le famiglie di affidare i loro figli a persone fidate e appassionate di questa missione; non solo, come detto in precedenza, permette alle bambine di apprendere cose che difficilmente la scuola potrà offrire, a partire dalla manualità. Per tutti, bambine e bambini, il corso estivo è occasione di socializzazione ed integrazione tra soggetti diversi, provenienti da zone differenti della città e da ceti sociali a volte distanti.

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