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Jesi Quartiere San Giuseppe, abbellimento e attenzioni sociali

Occorre riflettere su un luogo di confronto tra le culture per antonomasia, ricordando sempre che la democrazia è la tensione verso forme progressivamente più compiute di eguaglianza

Ho letto l’interessante articolo, di QdM Notizie, sul quartiere San Giuseppe. È da a un po’ di tempo che insieme a qualche amico del quartiere ci incontriamo per attenzionare la zona e per capire come intervenire puntualmente.

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Se è vero, come si dice, che la sinistra nasce per riscattare, democratizzare e per ripensare al bisogno di rappresentare i ceti popolari più umili, allora occorre riflettere sul quartiere San Giuseppe. Il luogo del confronto tra le culture per antonomasia.

Penso, in virtù di questo, che l’aspetto centrale sul quale occorra intervenire sia quello sociale.

San Giuseppe ha bisogno di luoghi dove far convivere i giovani del quartiere e aiutare le famiglie in difficoltà. Occorre unire istanze diverse: a partire da quelle sociali fino a quelle dei commercianti. L’abbellimento del quartiere deve avanzare insieme alle attenzioni sociali. È qui che la politica deve intervenire e in primo luogo la sinistra.


Penso che la nostra città, Jesi, vive in armonia nella misura in cui riesce a proporre l’inclusione sociale, nel rispetto delle più basilari regole, civili e democratiche, del vivere quotidiano. Ricordando sempre che la democrazia è la tensione verso forme progressivamente più compiute di eguaglianza.

Filippo Bartolucci, consigliere comunale Pd – Articolo Uno

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