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JESI Ritirate le mozioni di cittadinanza a Ultimo e ai Martiri di Montecappone

Troppe ombre, secondo Agende Rosse, sulla figura di Sergio De Caprio e così scatta il passo indietro, per le vittime dell’eccidio nazifascista sarà riproposta e sottoscritta da tutti i gruppi

JESI, 28 febbraio 2020Ritirate tutte e due le mozioni di cittadinanza che erano all’ordine del giorno del Consiglio comunale di ieri, 27 febbraio.

Sarà riproposta e sottoscritta da tutti i gruppi quella avanzata da Marco Giampaoletti, Lega, che proponeva quella benemetita ai Martiri di Montecappone. Trucidati dai fasciti sette giovani che vengono commemorati ogni anno proprio a Montecappone, dove furono fucilati e torturati nell’estate del 1944. Accusati di essere partigiani, furono fermati insieme ad altri in via Roma e obbligati a seguire i fascisti verso villa Armanni.

Sette di questi non fecero mai ritorno a casa: Armando e Luigi Angelini, 25 e 18 anni,  Francesco Cecchi e Alfredo Santinelli, entrambi di 18 anni, Mario Saveri, 23, tutti di Jesi. Quindi, due carabinieriCalogero Grasceffo, di Agrigento ed Enzo Carboni di Santa Eufemia d’Aspromonte.

Il monumento eretto in via Montecappone

Ritirata dopo le perplessità di Agende Rosse, che era presente in aula con alcuni esponenti dell’associazione, la proposta di cittadinanza onoraria al “Capitano Ultimo” (foto in primo piano) proposta dal consigliere di Jesiamo Matteo Baleani. Troppe ombre su Sergio De Caprio che l’associazione Agende Rosse e Salvatore Borsellino hanno evidenziato. Si attendono ulteriori approfondimenti.

Il timore del Movimento è che le fiction televisive sul personaggio abbiano contribuito a dare un’immagine deviata «in particolare quella con Raoul Bova – “Ultimo”, produzione Taodue del gruppo Mediaset –, insieme all’assordante silenzio di quasi tutti i mezzi di comunicazione, abbiano purtroppo contribuito a diffondere nell’immaginario collettivo l’idea che “Ultimo” sia un “eroe”».

Commenta il ritiro anche il gruppo consiliare Jesi in Comune: «Le ombre a tutt’oggi esistenti intorno alla figura di Sergio De Caprio non consentono di trattarlo da eroe e di conferirgli  onoreficenze, a maggior ragione da parte di rappresentanti istituzionali – si lege in una nota -. Siamo chiamati a scelte di opportunità politica che dovrebbe valere sempre, anche nei confronti di un appartenente alle forze dell’ordine che non è, e non può essere, di per sé, sottratto alle valutazioni giuridiche da una parte e politiche da un’altra. Un Carabiniere che tra l’altro, di recente, ha anche fatto una chiara scelta politica e partitica accettando la nomina di assessore all’ambiente della Regione Calabria, la cui presidente, Jole Santelli, fedelissima di Silvio Berlusconi, si è fatta tranquillamente e di buon grado introdurre da quest’ultimo in un comizio elettorale con le seguenti parole “la conosco da 26 anni, ma non me l’ha mai data“».

(e.d.)

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