Segui QdM Notizie

Opinioni

La lettera Soccorsa dopo un infortunio, «grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato»

«Vogliamo ricordare tutte le persone, volontari o dipendenti, che con il lavoro di ogni giorno, svolto con professionalità e passione, ci hanno permesso di superare una situazione complicata»

Il 16 agosto io e mia moglie avevamo iniziato a percorrere il sentiero 209 dal parcheggio Prati di San Vicino verso Elcito.

La parte iniziale del sentiero è in discesa con del breccino scivoloso. Dopo 700 metri dall’inizio del sentiero mia moglie, che indossava scarpe datrail con suola in vibram, è scivolata ma il piede si è bloccato sulla radice di una pianta e la caviglia si è girata.

Tolti scarpa e calzino, la situazione sembrava grave, sembrava impossibile ritornare indietro nel sentiero scivoloso in salita senza appoggiare il piede.

Poco dopo sono passati altri 4 escursionisti, Massimo, Sandra, Carlo e Luisella, che ci hanno dato del ghiaccio da mettere sulla caviglia.

Alle 12.15 ho chiamato il 118 e poco dopo sono stato contattato dalla Croce Rossa di Matelica e dai Vigili del Fuoco di Camerino a cui ho inviato le coordinate gps. Nel minimo tempo necessario per arrivare da Matelica sono arrivati gli infermieri Giacomo Nobis e Alessandro Francioni della Croce Rossa di Matelica, seguendo le indicazioni di Massimo e Sandra,che erano tornati al parcheggio.

Hanno verificato le condizioni di salute e immobilizzato la caviglia di mia moglie e hanno aspettato l’arrivo di 4 persone della squadra dei pompieri che sono arrivati poco dopo, partiti da Camerino. Avendo constatato la difficoltà di portare in barella in sicurezza mia moglie al parcheggio, visto la salita ripida e scivolosa, hanno deciso che era opportuno chiamare un elicottero.

E’ arrivato l’elicottero dei Vigili del Fuoco partito da Pescara. Mia moglie è stata portata in elicottero con un verricello essendo impossibile atterrare nella zona dell’infortunio.

Alle 15.10 mia moglie era al pronto soccorso di Camerino. Dalle lastre si è riscontrata la frattura scomposta della caviglia. Il dott. Stefano Sfascia, ortopedico dell’ospedale di Camerino, ha ingessato la caviglia con la previsione che sarebbe stato necessario un intervento chirurgico dopo circa una settimana, quando l’ematoma sulla caviglia si sarebbe ridotto.

Vogliamo ringraziare tutte le persone, volontari o dipendenti, che con il lavoro di ogni giorno, che svolgono con professionalità e passione,ci hanno permesso di superare una situazione complicata.

Grazie agli operatori del 118, a Giacomo Nobis e Alessandro Francioni della Croce Rossa di Matelica, alla squadra dei Vigili del Fuoco di Camerino, agli operatori del pronto soccorso, al dott.Stefano Sfascia, medico di ortopedia dell’ospedale di Camerino.

Massimo e Paola

© riproduzione riservata

News