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Cronaca

L’arresto in India Udienza preliminare, Sasha Baldo e gli amici restano in stato di fermo

I quattro writers non sono in prigione ma nel Commissariato di Mumbai, parlano gli avvocati difensori: «Cosa ci aspettiamo? Che siano prosciolti, non c’è più alcuna accusa di terrorismo a loro carico»

di Gianluca Fenucci

Monte San Vito, 7 ottobre 2022 – «Oggi un’udienza preliminare si è svolta a Mumbai ma non sono state prese decisioni: era soltanto un’udienza interlocutoria dove la Polizia ha formulato davanti al giudice l’accusa di imbrattamento e danneggiamento dei vagoni della metropolitana e la difesa ha presentato alcuni documenti e un’istanza nel caso ci sia la possibilità di far uscire i quattro giovani su cauzione».

Gli avvocati Vito Morena e Francesca Di Matteo, legali di Alba Adriatica in provincia di Teramo, difendono i quattro writers fermati in India: Sacha Baldo, 29 anni di Monte San Vito, Paolo Capecci, 27 anni di Grottammare, Daniele Stranieri, 21 anni di Spoltore e Gianluca Cudini, 24 anni di Tortoreto.

I due legali, che in India si affidano ad altri avvocati loro referenti, seguono costantemente le vicende dei quattro giovani arrestati ad Ahmedabad, per avere disegnato graffiti su due carrozze della metropolitana.

«Di cosa sono accusati i quattro amici? Non certo di reati gravi anche se in un primo momento si era anche parlato, erroneamente, di terrorismo. Il Codice penale indiano prevede reati simili ai nostri – dicono i due avvocati abruzzesi – che però sono configurati in maniera diversa: i giovani sono accusati di aver violato l’accesso di domicili e, in particolare, di aree pubbliche ma vietate all’ingresso di persone. Anche l’episodio del graffito è stato contestato ai nostri quattro assistiti ma rientra in una sorta di danneggiamento che è considerato un piccolo reato».

L’avvocato Vito Morena approfondisce la questione del reato di terrorismo che poteva configurare accuse molto gravi e pene rilevanti e molto pesanti.

«Si è verificata la coincidenza che l’area della metro dove i ragazzi hanno imbrattato i due vagoni in questione doveva essere visitata più tardi in quello stesso giorno dal Primo Ministro Narendra Modi che doveva inaugurare la fase 1 del servizio ferroviario della metropolitana e quindi c’è chi ha messo in relazione le due vicende ma la questione si è ben presto ridimensionata e non c’è più alcuna accusa di terrorismo a carico dei quattro amici».

Anche sull’udienza di oggi che si è tenuta a Mumbai i due legali abruzzesi confermano che si è trattato di un’udienza preliminare dove non è stata presa alcuna decisione mentre sono state recepite le istanze della Polizia indiana, che rappresenta l’accusa, e della difesa.

Per quanto riguarda lo scenario futuro c’è ancora da attendere qualche giorno per sapere se il monsanvitese Sacha Baldo ed i suoi tre amici potranno essere scarcerati.

«I ragazzi – affermano gli avvocati Vito Morena e Francesca Di Matteo – saranno ancora sentiti all’inizio della prossima settimana».

I due legali chiariscono anche che i giovani non sono assolutamente reclusi in un carcere indiano.

«Sono tutti e quattro insieme in una stanza del commissariato di Mumbai, stanno bene a livello di salute e non sono mai stati reclusi con altre persone e altri condannati. Sono solo in attesa della prossima udienza. Cosa ci aspettiamo? Che siano prosciolti visto che era stata loro contestata una violazione più grave che però è subito decaduta. Dipenderà dal giudice ma si capisce facilmente che il terrorismo non c’entra nulla come il far parte di qualche organizzazione eversiva. Hanno causato un danno come sostengono le autorità indiane? Sicuramente, e infatti si prospetta per loro una multa di 50mila rupie, pari a circa 630 euro».

A Monte San Vito, però, la madre di Sacha Baldo, che è sempre stata molto riservata nei commenti, si è ancora di più stretta in un comprensibile silenzio. Passano i giorni ma Sacha e i suoi amici sono ancora in stato di fermo in India, all’interno del commissariato di Mumbai, una situazione che comunque getta nell’ansia e nella preoccupazione familiari e amici dei quattro giovani.

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