Segui QdM Notizie

Jesi

LETTERE&OPINIONI “PER UN VOTO LIBERO E INDIPENDENTE”

JESI, 29 novembre 2016 – Non occorre aver fatto studi “alti” per comprendere l’imbroglio della pseudo riforma Renzi/Verdini/Boschi. E ringrazierò in anticipo la redazione, se vorrà dare spazio alle riflessioni di una cittadina comune. D’altronde, le ragioni del NO, al contrario dell’imponente e vergognosa macchina pubblicitaria governativa, non hanno altro modo di diffondersi se non attraverso il web, le email, i messaggi whatsApp e poco altro. David contro Golia. Speriamo che finisca allo stesso modo.
Quando i ragionamenti si complicano, le motivazioni si intrecciano; quando si sollevano polveroni tali e si arriva a schierare perfino i morti, basterebbe chiedersi: – A chi giova? – Chi o cosa si nasconde dietro il visibile?
Di tutto aveva bisogno il nostro Paese fuorché un arresto dell’attività politica di 6 mesi almeno. Perché allora il governo ha imposto un ddl al parlamento che lo ha approvato a forza, con cambi di casacca e comunque senza la maggioranza richiesta alle modifiche costituzionali? Basta poco per scoprire le vere ragioni. Ma occorre spegnere la TV di stato a reti unificate.
La NOstra Costituzione è troppo intrisa di principi cristiani e socialisti volti alla tutela dei più deboli, alla difesa dei lavoratori e, ancor più sconcertante e riprovevole, tendente alla redistribuzione della ricchezza. Per questo va de-formata.
La NOstra Costituzione pone al centro la dignità della persona con i suoi diritti e doveri. Non antepone le esigenze del mercato globale al benessere diffuso di ogni popolo ed individuo. Per questo va de-formata.
Guai a ricordare agli smemorati Italiani che la COSTITUZIONE del 1948, la “vecchia” Carta che si vorrebbe “rottamare”, ha consentito ad un Paese in ginocchio di risollevarsi dalle ceneri della guerra e da 20 anni di dittatura; ha posto solide basi al boom economico e alle conquiste sociali, civili e politiche degli anni ’60 e ’70.
Certo, non ha potuto impedire la corruzione di gran parte della sua classe dirigente; la strategia del terrore con le sue stragi irrisolte; la criminalità organizzata e le vergognose connessioni con pezzi deviati dello Stato. Perché? Per il semplice fatto che la Carta costituzionale non è “solo” la garanzia suprema di diritti inalienabili e uguali per tutti, ma è anche e, soprattutto, il fondamento dei doveri dei cittadini, senza i quali, per altro, nessun diritto può sussistere. Dunque, la decadenza del nostro Paese non può essere imputabile alla Carta costituzionale, bensì a quanti non hanno fatto il proprio dovere.
La NOstra Costituzione è certamente perfettibile, ma modificarne 1/3 in un sol colpo equivale a piegarla a logiche sovranazionali. Per questo va de-formata… al grido: “Lo vogliono i mercati” , “ Ce lo chiede l’Europa”. Quanto abbia a che vedere tutto ciò con la sovranità del popolo italiano (art. 1) è tutto da dimostrare; appare invece evidente che le “modifiche” di 47 articoli sui 139 del testo vigente hanno molto in comune con gli obiettivi delle lobby della finanza globale, dei manager delle multinazionali e delle banche d’affari.
IN SINTESI LE TAPPE FORZATE DELLE RIFORME SOTTO DETTATURA DELLA FINANZA INTERNAZIONALE
– Draghi – Banca Centrale Europea (agosto 2011) – invia al governo Berlusconi una letterina in cui si dice tra l’altro che sarebbe appropriata una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio.
– Il Governo Monti (maggio 2012) introduce in Costituzione il pareggio di bilancio. Iniziano le politiche di austerity.
– La banca d’affari statunitense J.P. Morgan* (maggio 2013) in un documento chiede ai governi europei non solo riforme strutturali improntate all’austerity, ma “consiglia” di liberarsi delle costituzione adottate in seguito alla caduta del fascismo: troppe tutele dei diritti dei lavoratori, troppa libertà di protestare. * Indicata come responsabile della crisi del 2008.
La NOstra Costituzione pone solide basi alla Repubblica Parlamentare, ossia ad una forma di democrazia altamente rappresentativa. Per questo va de-formata… svuotando e impoverendo il Parlamento che perderà progressivamente il potere di controllo sul Governo, il quale a sua volta con l’uomo solo al comando potrebbe diventare diretta emanazione di forze e interessi estranei al benessere della collettività.
Votare NO significa a mio parere aver compreso che la de-forma della Costituzione è un attacco alla democrazia rappresentativa, alla possibilità dei cittadini di incidere sulle decisione che riguardano la loro vita e il bene collettivo.
Votare NO significa anche aver smascherato le motivazioni vere dei fautori del sì che, guarda caso, corrispondono al dettato della finanza mondiale: lavorare più a lungo (legge Fornero); prospettare ai giovani lavoro precario e in affitto (jobs act); privatizzare scuola, sanità e ogni altro bene comune; diminuire il peso del voto e della partecipazione dei cittadini (Italicum e riforma costituzionale).
Il 4 dicembre auspico un difficile ma non impossibile scatto di orgoglio del popolo italiano.
BUONA RE-AZIONE a tutti/e!
Maria Teresa Mancia

News