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Marche FlixBus scommette sull’entroterra per incentivare un turismo sostenibile

Ad oggi collega 19 destinazioni nelle Marche, anche durante la bassa stagione, la Società continuerà a servire il territorio in modo capillare per incentivare la scoperta di nuovi percorsi

Ancona – Le Marche resteranno un’area strategica per FlixBus, anche in vista della bassa stagione.

Dopo aver potenziato, per l’estate, le tratte interregionali con la costa, nei prossimi mesi la Società continuerà a scommettere anche sull’entroterra, in linea con la volontà di supportare lo sviluppo di un turismo destagionalizzato, sostenibile e di valore aggiunto per il territorio.

Ad oggi, dal sito e dall’app FlixBus, oltre che presso i rivenditori fisici in tutta Italia, si possono prenotare viaggi per 19 destinazioni marchigiane. Proprio la varietà di questi centri, a livello di ubicazione e di specificità – che si tratti di mete culturali, località balneari o borghi storici – riflette la volontà, da parte di FlixBus, di contribuire al meglio alla valorizzazione di tutte le sfumature del patrimonio locale.

Da un lato, infatti, nei prossimi mesi la società continuerà a servire i capoluoghi di provincia di AnconaPesaroMacerata Ascoli Piceno, garantendo collegamenti con le altre regioni italiane. Inoltre, nel caso di Ancona, collegata senza cambi con più di 100 città, si potrà continuare a viaggiare anche da e verso l’estero, grazie alle connessioni esistenti con città come Monaco di Baviera, Francoforte e Zurigo.

Allo stesso tempo, FlixBus continuerà a garantire il servizio da e verso l’Adriatico, collegando SenigalliaPorto Recanati, Porto Potenza Picena, Civitanova MarchePorto Sant’ElpidioPorto San Giorgio, Pedaso, Grottammare, San Benedetto del TrontoCupra Marittima e Porto d’Ascoli e l’entroterra, offrendosi come soluzione di viaggio per raggiungere i centri di Osimo LoretoTolentino e Muccia.

Veicolando i flussi di visitatori verso l’entroterra marchigiano, e indirizzandoli anche in bassa stagione verso mete tipicamente considerate estive, FlixBus intende supportare l’affermazione sul territorio di un sistema turistico più sostenibile, capace di creare valore aggiunto per la regione e le comunità che la abitano, in antitesi con la filosofia del “mordi e fuggi” e in contrasto ai rischi dell’overtourism. In questo, giocano un ruolo importante sia la disponibilità di servizi di mobilità collettiva, in sostituzione dell’auto privata, sia la destagionalizzazione dei flussi, finalizzata alla deconcentrazione del traffico.

Andrea Incondi MD FlixBus Italia

«Crediamo in una nuova idea di viaggio, fondata sull’attenzione agli aspetti ambientali e capace di esaltare le ricchezze e la varietà del territorio. Potenziando i servizi di mobilità collettiva in aree di possibile richiamo per il turismo, soprattutto quelle difficilmente raggiungibili senza ricorrere all’auto, vogliamo contribuire all’affermazione di questo nuovo approccio virtuoso al viaggio. Inoltre, facilitando l’accesso ai piccoli centri marchigiani, vogliamo contribuire ad ampliare il ventaglio delle esperienze a disposizione di chi arriva dalle altre regioni per valorizzare al meglio il territorio e tutte le sue sfaccettature, con l’obiettivo finale di creare nuove opportunità per il turismo e, quindi, per le economie locali», ha affermato Andrea Incondi, managing director di FlixBus Italia.

Delle 19 destinazioni collegate da FlixBus nelle Marche, ben 9 – oltre il 47% del totale –hanno meno di 20.000 abitanti (in Italia, la percentuale di fermate in centri di queste dimensioni è del 40%). Si conferma così la priorità riconosciuta da FlixBus ai piccoli centri quali aree da valorizzare per stimolare la conoscenza approfondita del territorio.

Una nuova esigenza di autenticità si affaccia nel post-pandemia: FlixBus risponde con itinerari nuovi 

Secondo lo studio Cosa ci spinge a viaggiare, realizzato per conto di FlixBus dalla Società di ricerche Squadrati, nell’era della ripartenza post-pandemia sempre più viaggiatori manifestano un bisogno di esperienze autentiche in vacanza. Ciò è testimoniato dall’ascesa dei viaggi “formativi” «per scoprire luoghi e città con gli occhi dell’esploratore, non del turista» (scelti dal 33% delle persone intervistate, contro il 26% del pre-Covid) e dal desiderio di «vivere un’esperienza di arricchimento, di crescita personale», (manifestato dal 41% degli intervistati, contro il 31% del pre-Covid).

L’affermazione di un modello nuovo di viaggiatore, fondato sull’apertura all’esperienza immersiva di una comunità e quindi di una nuova autenticità, motiva la ricerca di itinerari meno battuti, a cui anche gli operatori possono rispondere attivamente promuovendo destinazioni più insolite e meno note, con la possibilità di creare benefici per le realtà locali a livello di indotto turistico.

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