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il parere dell’esperto

MEDICINA Infarto, correlazione con un batterio dell’intestino e un vaccino per curarsi

La rubrica “Il parere dell’esperto” è uno spazio affidato a persone specializzate su argomenti di comune interesse

 

 

Dr. Daniele Corosu, Farmacista

 

L’infarto al cuore: correlazione con un batterio dell’intestino e un vaccino per curarsi

Un’equipe italiana del Policlinico Universitario Umberto I di Roma (Prof. F. VioliDirettore della Clinica Medica del Policlinico Umberto I) ha condotto una ricerca che ha scoperto una possibile correlazione tra un batterio dell’intestino, Escherichia Coli, e l’infarto acuto del miocardio: il batterio risulta infatti in circolo nel sangue dei pazienti e presente anche nell’arteria ostruita che causa l’infarto. Gli scienziati italiani non esitano a definire l’Escherichia Coli uno dei più seri nemici del cuore.

Il batterio potrebbe contribuire a causare l’infarto trovando una via di fuga dall’intestino, entrando in circolo nel sangue e annidandosi nelle maglie del coagulo (meglio conosciuto come trombo) che ostruisce una delle arterie ( coronarie) che porta ossigeno e nutrimento al cuore. Le malattie cardiovascolari, che includono infarto e ictus, sono le principali cause di morte nel nostro Paese e colpiscono ogni anno più di 100.000 italiani. La maggior parte degli infarti si verifica a causa della formazione di un coagulo di sangue che va a ostruire una o più arterie coronarie.

Gli scienziati italiani hanno analizzato un campione di 150 individui, 50 con infarto in atto, 50 con cardiopatia ischemica stabile senza infarto e 50 individui sani. Il batterio Escherichia Coli è stato rinvenuto ad una concentrazione molto più alta nei soggetti con infarto acuto rispetto agli altri 2 gruppi: 34% nei pazienti con infarto acuto, 12% nei soggetti con cardiopatia ischemica stabile e 4% nei soggetti sani.
I ricercatori hanno individuato nella permeabilità intestinale il meccanismo attraverso il quale il batterio riesce a spostarsi dall’intestino al circolo sanguigno ed hanno scoperto che la permeabilità intestinale era alterata solo nel gruppo di pazienti colpiti da infarto acuto e non negli altri. I ricercatori sono poi riusciti attraverso un inibitore a bloccare il legame del batterio con uno specifico recettore delle cellule immunitarie specifiche presenti nella sede della formazione del trombo.

I risultati dello studio aprono due prospettive future: l’ inibitore molecolare potrebbe divenire la base di un farmaco da somministrare in fase acuta per fermare la formazione del trombo; l’altra prospettiva è la possibilità di un vaccino contro l’E. Coli che possa prevenire l’infarto acuto.

I prossimi passi saranno quindi valutare che l’ inibitore possa diventare una cura d’ urgenza nell’ infarto per bloccare il trombo e valutare la possibilità di sviluppare un vaccino specifico per la prevenzione dell’ infarto; un vaccino da somministrare alle persone a rischio cuore. La presenza di una flora intestinale equilibrata, nutrita da fibre, fermenti lattici e probiotici, che diminuisce la permeabilità intestinale a batteri nocivi, si correla sempre più ad uno stato di salute e ad un miglioramento della qualità della vita.

Dr. Corosu Daniele

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