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Cronaca

Sassoferrato Fotovoltaico a terra, il “No” del consiglio regionale

La mozione è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale

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Sassoferrato – Netta contrarietà alla realizzazione del progetto per l’installazione di pannelli fotovoltaici a terra, “Sassoferrato 1” e “Sassoferrato 2” nell’area industriale sovracomunale di Monterosso Stazione, inviato alla Giunta regionale, per le competenze in materia, ad intraprendere un percorso di seria valutazione, con confronti di valenza politico-istituzionale, anche con il comune di Sassoferrato e la Provincia di Ancona

La mozione impegna la Giunta ed il suo Presidente ad attivarsi presso i competenti organismi governativi per porre in essere un intervento normativo che armonizzi le installazioni con le peculiarità dei territori, delegando alle Regioni le individuazioni.

Questo il dispositivo della mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale.

«L’impianto fotovoltaico in questione, un’invasiva occupazione di suolo in un’area paesaggisticamente pregiata, può essere ben collocato altrove evitando così una ferita gravissima che segnerebbe, per decenni, un territorio ad alta valenza ambientale e naturalistica, anche perché collocato in prossimità di produzioni agricole bio, a ridosso delle abitazioni e della tratta ferroviaria Fabriano-Pergola ad alta vocazione turistica. Dieci-dodici ettari di fotovoltaico a terra, a ridosso del Monte Strega, costituiscono un vero e proprio stravolgimento del paesaggio e di tutti gli eco-sistemi presenti. Personalmente, sono favorevole alla FER (Fonti di Energia Rinnovabile), ma occorre che si facciano scelte non in nome di circa 1.000 euro di Imu ad ettaro, quindi introiti per le casse comunali, ma nell’interesse generale, armonizzandolo con il territorio e non stravolgendolo. In questo caso, invece, credo che ci si trovi di fronte ad una vera e propria speculazione di chi può trarne grandi benefici», commenta il capogruppo di Fratelli d’Italia, primo firmatario della mozione, Carlo Ciccioli.

«Il Partito Democratico è assolutamente e convintamente favorevole rispetto a qualsiasi intervento concreto volto a favorire la transizione ecologica e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Sul fotovoltaico, grazie all’operato intelligente delle giunte di centrosinistra che hanno governato la regione negli anni scorsi, le Marche sono ancora ad oggi la Regione con più fotovoltaico installato per abitante in Italia (dati ItalyForClimate 2022). Sul progetto presentato da Solaritalia chiediamo tuttavia un supplemento di riflessione, visto il pregio paesaggistico dell’area, la prossimità all’abitato e l’appartenenza di Sassoferrato al club dei “Borghi più belli d’Italia”. Ricordiamo altresì che il fotovoltaico a tetto, non solo di piccole dimensioni su singole unità immobiliari, ma anche sfruttando per esempio aree industriali o artigianali abbandonate, è ancora oggi una soluzione ottimale che non prevede sfruttamento di suolo. Il PNRR prevede 1,5 miliardi di euro per   impianti fotovoltaici sulle coperture dei fabbricati con contestuale rimozione di eventuale amianto. Inoltre, in seguito all’approvazione della legge nazionale prima e regionale poi sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), gli impianti possono essere messi in rete contribuendo all’autonomia energetica delle singole Comunità e di tutto il Paese», evidenzia il capogruppo del Pd, Maurizio Mangialardi.

«La Transizione energetica deve essere certamente una priorità da perseguire, ma con cognizione di causa e non stravolgendo le bellezze paesaggistiche che il fabrianese possiede in abbondanza. In merito al Progetto credo, dunque, che si debbano approfondire e valutare tutti gli aspetti attraverso un costruttivo confronto con gli Enti preposti e anche i cittadini che, dal basso, si sono costituiti in un Comitato che ha promosso, tra gli altri, anche una raccolta firme con numeri importanti in poco tempo. Nessuna posizione preconcetta, ma semplicemente un’attenzione verso un territorio ‘depresso’ che può consentire installazioni di pannelli fotovoltaici su moltissimi immobili che, ad oggi, risultano abbandonati e/o inutilizzati. Mi riferisco ai capannoni industriali e simili. L’unità di intenti che la classe politica ha dimostrato di avere oggi in Consiglio regionale con il voto all’unanimità della mozione, sottoscritta e votata da tutti, dimostra come sia possibile superare gli steccati ideologici nell’esclusivo interesse dei territori e dei cittadini», conclude il capogruppo del Gruppo Misto, Simona Lupini.

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