Scomparsa Andreea Nuovi esami sui materiali sequestrati

Conferimento dell’incarico alla genetista forense Chiara Turchi, l’avvocato Emanuele Giuliani: «Lunedì mi è stata notificata la proroga dell’indagine»

di Redaziome

Jesi, 21 aprile 2023 – Procede incalzante l’indagine relativa all’accusa di ipotesi di sequestro di persona ricaduta sull’unico indagato Simone Gresti, il fidanzato, per la scomparsa della 28enne Andreea Rabciuc, risalente al 12 marzo dello scorso anno: sopralluoghi e nuove perizie.

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Il pm Irene Bilotta, che coordina le indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Jesi, nelle ultime settimane si è recata nei terreni a Maiolati Spontini in uso ai familiari di Gresti, prima – per un sopralluogo mirato in due pozzi in cui a fiutare è stato Britney, cane altamente specializzato, l’unico che è riuscito a fiutare il corpo senza vita di Saman Abbas – quindi al casolare sulla Montecarottese poi, ripercorrendo a un anno esatto dall’inizio delle indagini la strada che la giovane avrebbe percorso, secondo i racconti, per poi svanire nel nulla.

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La Procura in questi giorni ha mosso altri passi, alla dottoressa Chiara Turchi, genetista forense, è stato conferito l’incarico per la redazione di perizia sul materiale già sequestrato a Gresti il 13 aprile dello scorso anno: esami non ripetibili saranno dunque fatti su due giubbotti del 43enne indagato, a disposizione anche la sua Audi, non ancora dissequestrata al contrario di quella della madre. La genetista avrà a disposizione 90 giorni, al termine dei quali dovrà presentare la relazione sui risultati delle analisi.

Relazione che era già stata consegnata a maggio scorso da Adriano Tagliabracci sempre riguardanti le analisi condotte sui giubbotti e sulle due auto sequestrate. Allora erano state trovate minime tracce di sangue nell’Audi di Simone, riconducibili al dna di Andreea (Leggi qui) e del sangue anche in uno dei due giubbotti che, come il titolare del locale aveva confermato, si trattava del sangue che Simone aveva perso a seguito di una rissa a Jesi.

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«Lunedì – dichiara intanto l’avvocato di Simone Gresti, Emanuele Giuliani – mi è arrivata la notifica della proroga delle indagini. I tempi non sono lunghi come si crede, ma normali per la gravità del reato per cui si indaga. Se a ottobre la situazione rimarrà ancora in questo stato di immobilità allora si vedrà come procedere».

In questi giorni le ricerche potrebbero riprendere anche con l’utilizzo di cani molecolari altamente specializzati, mentre l’analista forense Luca Russo continua le sue indagini sui dispositivi mobili sequestrati un anno fa. Che siano proprio i cellulari la chiave di svolta per la risoluzione del mistero?

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