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Maiolati Spontini Leonardo Guerro: «Dateci fiducia, non vi deluderemo»

Il candidato sindaco di “Unione progressista per Maiolati Spontini”: «Abbiamo tutte le carte in regola, lo scioglimento del Consiglio comunale? L’ex primo cittadino non si era accorto di essere passato in minoranza…»

di Cristiana Loccioni

Maiolati Spontini, 21 aprile 2023 Leonardo Guerro, classe 1985, si è formato presso l’Università degli Studi di Camerino dove ha conseguito la laurea specialistica in Fisica e il Dottorato di ricerca in Fisica Nucleare. Dal 2011 a oggi ha ricoperto vari incarichi nell’ambito dell’insegnamento della Fisica, sia presso l’Università di Camerino che presso l’Università di Macerata.


Attualmente insegna Matematica e Fisica presso l’Iis “Galilei” di Jesi e scende in campo alle prossime amministrative del 14 e 15 maggio come candidato Sindaco la lista “Unione progressista Maiolati Spontini“.

Quale è stata la molla che ha fatto scattare questa decisione?

«In realtà nella mia esperienza passata ci sono stati già due mandati in minoranza nel Consiglio comunale di Maiolati Spontini, quindi, non si tratta di una discesa in campo ex novo, bensì di una conferma del lavoro di opposizione fatto in questi anni, data la convergenza sulla mia figura da parte delle forze politiche che hanno condiviso il lavoro svolto nel precedente mandato».

«L’ex sindaco Consoli, con tono arrogante e presuntuoso, ha detto “…paradossale è il fatto che chi ha provocato il danno, oggi si ripresenti e si ricandidi: ci vuole coraggio, ma forse è solo un voler andare contro qualcuno, forse contro di me”. Ci vogliono coraggio e una buona dose di faccia di bronzo per fare certe affermazioni alla stampa. Il paradosso, al contrario, sta nel fatto che, dopo quasi 20 anni che fa il sindaco, Consoli non ha ancora ben chiari le dinamiche e i ruoli di chi amministra e di chi sta all’opposizione e ribadisce ancora una volta l’assurda pretesa di voler governare fino al termine del mandato potendo contare su soli 6 consiglieri di maggioranza, quando le minoranze ne avevano 7».

«Per quanto riguarda la mia candidatura, la motivazione è data dalla necessità che il Comune di Maiolati Spontini recuperi il ruolo che aveva nella Media Vallesina, in accordo con tutti glii enti comunali limitrofi per realizzare politiche comuni, sia sociali che economiche».

La squadra è già fatta…

«La squadra ovviamente è già pronta ed è data dai seguenti 12 candidati consiglieri, che si presentano, insieme a me, al giudizio dei cittadini: Giovanni Perticaroli, Sara Campomori, Sandro Liuti, Silvia Badiali, Giancarlo Focante, Angela Priori, Sandro Grizi, Giuseppe Devanna, Marta Fabbretti, Nicolò Capilupo, Andrea Laudazi e Lauretta Tramandoni.

Dopo le elezioni saranno prese le decisioni definitive per quanto riguarda anche la squadra dell’esecutivo».

Passato un po’ di tempo e analizzando le cose, si poteva evitare lo scioglimento del Consiglio comunale oppure no?

«La domanda andrebbe rivolta alla ex compagine di maggioranza di Consoli. Non si era accorto che era passato in minoranza? Chi glielo spiega che con 7 voti contrari in Consiglio comunale non avrebbe potuto approvare neppure una delibera? E con quale fantasia poteva immaginare che fossero le minoranze a puntellare la sua sbrindellata compagine? Questa è fantapolitica». 

«Ci vuole coraggio a dire che le minoranze hanno fatto il danno (quale danno e a chi?), il danno, se di danno si vuol parlare, ma non è così, sta tutto nei rapporti interni della maggioranza, una compagine che si è appropriata del nome “Insieme per i cittadini”, ma è stata tutto meno che “Insieme”, una lista raffazzonata in fretta e furia a pochi giorni dalle elezioni, dopo aver percorso per mesi una strategia di alleanze con i partiti che oggi contesta, quello di Consoli è l’ennesimo tentativo di scaricare le sue gravi e indiscutibili responsabilità nella caduta della sua AmministrazioneRidicolo è il vittimismo dell’ex sindaco per nascondere le sue colpe». 

«Già in sede di approvazione del Bilancio alcuni consiglieri della sua maggioranza avevano tentato di far mancare il numero legalele minoranze, proprio per responsabilità, avevano garantito il quorum. Era stata un’avvisaglia ben precisa: se non si approva il bilancio, il Consiglio comunale viene sciolto e il sindaco va a casa! Nonostante ciò, Consoli non si è accorto che qualcosa bolliva in pentola?».

«A onor di cronaca, nell’Amministrazione a guida Consoli, dopo pochi mesi dalle elezioni, si era dimessa l’assessora alla Cultura e all’Istruzione, considerata la punta di diamante della compagine. Nessuno ha mai capito i motivi veri di siffatte dimissioni e cosa in realtà sia accaduto».

«In tempi più recenti, si sono dimessi due componenti del CdA della Fondazione Spontini, in dissenso con le direttive impartite dal presidente, di nomina sindacale. Ancor più recente, come un fulmine a ciel sereno, ci sono state le dimissioni del vice sindaco assessore ai Lavori Pubblici, senza motivazioni e senza alcuna spiegazione reale da parte di Consoli, se non le frasi di circostanza. Anche questa defezione rimane avvolta nel mistero. Infine, ci sono state le dimissioni di ben tre consiglieri di maggioranza in quota Lega, a completamento dello sfascio totale già operatosi nelle fila della presunta lista civica».

«Questo non è solo un danno, è la completa dissoluzione della maggioranza e la colpa non è sicuramente delle minoranze. Eppure Consoli che, nella sua veste di sindaco aveva l’obbligo di consultare periodicamente i suoi collaboratori, non si è accorto di niente! Sentiamo puzza di bugia. La mancanza di trasparenza sulle dimissioni dei suoi è sempre stata supportata da una dote nella quale l’ex sindaco è maestro: l’abilità nel nascondere e non far capire».

«Così come nessun cittadino ha capito in che modo il Comune di Maiolati intende spendere i finanziamenti del Pnrr (i 209 miliardi di euro che Conte ha ottenuto dall’Europa): dovrebbero essere destinati a progetti di trasformazioni urbane complesse, la cui approvazione, come da normativa, deve essere preceduta da incontri pubblici. Invece, i cittadini non sanno niente e tutto è all’insaputa anche degli ex-consiglieri. Addirittura, si parla della costruzione di una stazione ferroviaria, già finanziata al 10% dallo Stato, ma qualcuno ne è stato informato?».

«Consoli, poi, nell’intervista (rilasciata al nostro giornale, ndr), dà i numeri, parla di oltre un milione di avanzo di amministrazione, quando la cifra non raggiunge i 120 mila euro, utili avuti dalla Sogenus grazie ai titoli di stato acquistati».

«Poi si passa alle bugie, quasi alla denigrazione. L’ex sindaco dice: “…il commissariamento porta a un blocco nella gestione ordinaria e delle attività…”. A parte la mancanza di rispetto nei confronti del lavoro svolto da una professionista molto preparata che nella sua carriera, ha saputo gestire enti ben più grandi e molto più complicati del nostro Comune, l’affermazione è completamente falsa: la commissaria prefettizia, Gloria Sandra Allegretto, non ha bloccato alcuna gestione ordinaria, né tanto meno le attività del Comune. Al contrario, è riuscita a inserire alcuni percettori del reddito di cittadinanza nei lavori comunali, come peraltro la legge prevede e come Consoli per tre anni e mezzo ha dimenticato. La commissaria, inoltre, ha predisposto il bilancio di previsione confermando in toto quanto riportato nel Documento Unico di Programmazione, approvato dall’Amministrazione Consoli, senza toccare una virgola.

«La commissaria prefettizia Allegretto, nel suo lavoro, ha inoltre evidenziato e fatto conoscere quanto Consoli si era “dimenticato” di dire ai cittadini, e cioè dell’esistenza di un progetto definitivo per la demolizione delle vecchie scuole elementari e medie, la cui realizzazione è prevista a breve, secondo il Piano Triennale delle Opere Pubbliche approvato dalla ex Giunta Consoli. Qualcuno ne sapeva qualcosa?».

«Ha approfondito tematiche delicate, come la costruzione del nuovo cimitero a Moie, e ha supportato gli uffici proprio nella gestione ordinaria dei servizi, gestione che era già stata pianificata dall’Amministrazione Consoli con il Peg, fatto pervenire per la sua attuazione ai dirigenti dei servizi. Infine, il becero commento dell’ex sindaco sulla lista avversaria, l’Unione Progressista, è un ritorno ai metodi della Prima Repubblica, ai tempi antecedenti alla caduta del muro di Berlino, quando la contrapposizione politica era ideologica e dalle idee si rifletteva sulle persone». 

«Invece, la battaglia, spesso aspra, in Consiglio comunale tra il Pd, la Sinistra e il M5S, era sulle scelte amministrative legate soprattutto a due questioni fondamentali, l’ampliamento della discarica e la fusione con il Comune di Rosora. Non ci sono mai stati attacchi personali tra i consiglieri, per cui venuti meno i motivi del contendere, è seguita poi una stretta collaborazione dai banchi dell’opposizione per oltre tre anni, convergendo sulla maggior parte delle questioni affrontate». 

«Del resto, anche tra Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia ci sono posizioni contrastanti e fibrillazioni su molte tematiche di governo, però nessuno dice loro “ci vuole coraggio”».

Il centrosinistra sembrava compatto invece l’uscita di Eddi Ceccarelli… è una carta in più in mano all’avversario?

«La sua uscita dal Pd è un atto dolorosoper una persona che per anni ha fatto parte di quel partito, ma non risulta inaspettato, dato comunque il sostegno implicito che la stessa ha dato in questi tre anni all’Amministrazione Consoli…».

«Ad ogni modo, sono vicende interne che non minano la compattezza delle forze politiche che sostengono la mia candidatura. Credo che la lista “Unione Progressista Maiolati Spontini”, che si presenta con i simboli dei partiti, senza nascondersi ma orgogliosi del fatto che essi hanno reso Maiolati Spontini il Comune di riferimento della Vallesina, abbia tutte le carte in regola per dire agli elettori e alle elettrici: dateci fiducia, voi sapete che noi non vi deluderemo».

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