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Cronaca

JESI FESTA DI SAN SEBASTIANO PATRONO DELLA POLIZIA LOCALE

JESI, 20 gennaio 2018 – Oggi la Chiesa festeggia San Sebastiano, il martire che è stato scelto quale Patrono protettore dei Vigili Urbani.

Fino a qualche anno fa la giornata odierna era incentrata su questa ricorrenza; nell’aula del Consiglio Comunale si svolgeva la cerimonia ufficiale con tanto di presenza della autorità civili e militari, poi tutti si recavano nella chiesa del quartiere Prato dedicata al Santo dove si celebrava il rito religioso.

Oggi tutto questo comincia ad essere un ricordo. Forse perché col passare degli anni anche quello che nel 1861 nacque come “Corpo delle Guardie Municipali” ha subito tantissime trasformazioni sia nell’organico e nei compiti, così come nel nome.

Inizialmente lo sparuto drappello di uomini in divisa era composto soltanto da 6 elementi, tutti uomini di età compresa tra i 25 ed i 34 anni, che ben presto arrivarono a sette. Il loro compito, leggiamo in un breve “ritratto” di Giuseppe Luconi,  era “destinato a vigilare alla conservazione del patrimonio della città ed assicurare l’osservanza degli ordini municipali ed a mantenere l’esecuzione dei regolamenti di Polizia urbana e rurale nonché del Consiglio comunale”.

Col passare dei decenni l’organico è andata via via aumentando fino a raggiungere il rapporto di un vigile urbano ogni mille abitanti. Vuoi le imposizioni nazionali, vuoi la volontà politica degli amministratori, sta di fatto che quel rapporto di 1 a 1.000 è durato solo qualche mese ed oggi l’organico è notevolmente inferiore a quello previsto tant’è che in molti dicono di vedere in giro i vigili urbani, se non in qualche manifestazione particolare.

Oggi, addirittura, il Corpo delle Guardie Municipali non ha neanche un comandante, anche se non manca un punto di riferimento provvisorio.

Ma ritorniamo alla storia delle”Guardie”. Oltre al fatto dell’età prescritta dagli amministratori del tempo, le guardie erano soltanto uomini, solo dopo oltre un secolo dalla fondazione del Corpo, nel 1983, si ebbe la prima donna in divisa sulle strade cittadine. Col passare degli anni il rapporto uomo – donna tra i vigili urbani non solo si è pareggiato, ma oggi il così detto sesso debole prevale sull’uomo.

Veniamo ai differenti nomi dati a questi protagonisti della vita pubblica cittadina. Come detto inizialmente furono definiti “Guardie Municipali”, successivamente Vigili Urbani, poi “polizia Municipale”, oggi “Polizia Locale”, un corpo al quale lo Stato Italiano ha anche concesso di circolare sulle strade con automezzi provvisti di una speciale targa.

Da anni, in alcuni centri italiani e a Jesi solo da poche settimane, la targa dei tutori cittadini della legalità, si caratterizza non certo per la presenza della sigla provinciale quanto per la scritta “Polizia Locale” completamente di colore celeste, così come i numeri stessi della targa.

Dopo l’apparizione in città di questa gradita novità molti cittadini si chiedono se lo stesso corpo delle Polizia Locale svolgerà il compito che si evince dal nome, vale a dire quello della Polizia, con tanto di arma personale al suo fianco.

Una richiesta che, molti lo ricorderanno – era stata già avanzata in certi recenti periodi storici della città, ma sempre osteggiata.

Che questa nuova targa sia il primo passo?

 

Sedulio Brazzini

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