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FABRIANO Una città senza la sua “Carta”, il riconoscimento non c’è

L’amarezza di Santarelli: «L’interesse di una realtà sacrificato sull’altare del protagonismo e dell’individualismo». Punta il dito contro Fabriano Progressista e Partito democratico

 

FABRIANO, 9 agosto 2020 – Fine del sogno. Quello per una realtà locale di potersi fregiare del titolo “Città della Carta e della Filigrana”. Tutto svanito, casomai se ne riparlerà più avanti.

La doccia gelata ha lasciato senza fiato il primo cittadino: «E così la legislatura della Regione Marche si chiude senza che la legge per riconoscere ufficialmenteFabriano città della carta e della filigrana’ abbia potuto vedere la luce. Una storia nata male tanto che già dal principio si era capito quale sarebbe stato l’epilogo».

Avere un riconoscimento per una città che da secoli produce la migliore carta al mondo, ha un significato simbolico ma soprattutto veicola un percorso turistico-culturale non certo di poco conto. Adesso quell’appellativo non può essere aggiunto al nome della città, in nessuna parte.

Gabriele Santarelli

E infatti Santarelli non è certo tenero con coloro che hanno affossato il progetto: «Un interesse per tutta la città sacrificato sull’altare del protagonismo e dell’individualismo di chi aveva più interesse ad intestarsi il risultato che non a raggiungere il risultato stesso. Così mentre la Fondazione Carifac aveva individuato un percorso partecipato coinvolgendo l’amministrazione, l’associazione Fabriano Progressista e il PD hanno lavorato di nascosto su strade parallele in maniera individuale con il risultato che in regione sono state presentate addirittura 2 leggi, una portata dalla Bora e una da Pieroni. Il PD ha pure portato la Bora a Fabriano, nel tentativo di fare proprie la proposta e il percorso della Fondazione, organizzando un “convegno” spot al quale l’Amministrazione non era stata nemmeno invitata, l’invito informale è arrivato solo dalla Fondazione che voleva continuare il percorso di condivisione».

Insomma, il risultato è sotto gli occhi di tutti: «Un caos totale – tuona il sindaco -, un modo raffazzonato di portare avanti un progetto importante che avrebbe potuto portare risorse per valorizzare l’arte della carta fatta a mano  affiancando il percorso per il riconoscimento della carta filigrana come patrimonio immateriale Unesco.  Non è questo il modo, non è con il protagonismo a tutti i costi che si ottengono risultati. Ma questo è il modo di lavorare della minoranza a Fabriano. Ogni argomento è utilizzato non per apportare un valore aggiunto ma per avere visibilità».

Tutto rimandato a dopo le elezioni regionali. «Con la prossima amministrazione regionale prenderemo in mano la situazione affiancando la Fondazione e non permettendo a nessuno di mettere il proprio ego di fronte al bene collettivo». Promessa di Sindaco.

(red.)

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