Terremoto 2016 Il giorno del silenzio e del ricordo

Dedicato a chi non ce l’ha fatta, ma anche a chi non ha mai smesso di scavare, di pregare, di cercare, di soccorrere, aiutare e sperare, salvando vite in una corsa contro il tempo

299 vittime, era il 24 agosto 2016, quando nel cuore della notte una fortissima scossa mise in ginocchio il centro Italia, erano le 3,36.

In poche ore grazie al lavoro di Vigili del Fuoco, Volontari della Protezione Civile, appartenenti a tutte le Forze dell’Ordine, all’Esercito e semplici cittadini, furono salvate tante vite, in molti estratti vivi da sotto le macerie delle proprie abitazione, anche grazie al prezioso lavoro dei reparti cinofili.

Ma in 299 non ce l’hanno fatta, tra loro ricordiamo anche la vittima jesina, Guerrino Pierelli, il cui corpo fu ritrovato sotto le macerie dell’hotel Roma ad Amatrice, dove era in vacanza con la moglie, che invece fu dimessa pochi giorni dopo dall’ospedale.

Oggi il giorno del ricordo, il ricordo di una notte di morte e di distruzione, che ha provocato ferite profonde, che in parte potrebbero essere sanate da una più veloce ricostruzione, ma le ferite, quelle del cuore, resteranno sempre vive in chi ha perso tutto, e si è ritrovato in pochi secondi a dover ricominciare da capo, sopravvivendo anche al dolore per la morte di figli, genitori, amici. 

«Sei anni fa il terremoto ha portato morte e distruzione nel cuore dell’Italia centrale e nelle Marche – le parole del Presidente della Regione, Francesco Acquaroli -, stiamo cercando di dare alle comunità colpite le risposte necessarie per poter tornare a vivere la loro terra, pur con tante difficoltà anche legate al rincaro dei prezzi delle materie prime e alla carenza di imprese. Ma oggi è il giorno del silenzio e del ricordo».

Oggi è il giorno del ricordo, dedicato a chi non ce l’ha fatta, ma anche a chi non ha mai smesso di scavare, di pregare, di cercare, di soccorrere, aiutare e sperare, salvando vite in una corsa contro il tempo.

(c.l.)

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