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il parere dell’esperto

BENESSERE Facciamo spesa con la nutrizionista

La rubrica “Il parere dell’esperto” è uno spazio affidato a persone specializzate su argomenti di comune interesse

SPESA CON LA NUTRIZIONISTA (parte I): gli ingredienti e l’etichetta nutrizionale

Quando si presta attenzione alla propria alimentazione è inevitabile avere dei dubbi durante la spesa: l’inganno è dietro l’angolo e le industrie alimentari sanno bene come accendere la dipendenza da cibo spazzatura grazie al “bliss-point”, ovvero alla giusta unione di sale, zuccheri e grassi. Allora come fare?

È importante non lasciarsi trascinare solo dal palato e seguire qualche utile indicazione come:
• fare spesa con consapevolezza (“mindful eating”) e conoscenza;
• andare a fare la spesa non affamati;
• portare la lista del necessario già pronta.

A questo punto, pur muniti della massima buona intensione, giunge una serie di nuove difficoltà una volta arrivati davanti agli scaffali. Come leggere l’etichetta nutrizionale? Quali sono gli ingredienti giusti per scegliere un buon prodotto? Gli additivi alimentari sono pericolosi? Yogurt e biscotti: sono tutti uguali?

Proviamo a rispondere a queste domande e capire come scegliere al meglio la nostra spesa.

GLI INGREDIENTI
La lista degli ingredienti, obbligatoriamente presente per legge sulla confezione di ogni alimento, ci permette di avere numerose informazioni sulle materie prime e sulla salubrità del cibo che stiamo acquistando.
Per leggerla occorre sapere che:
• gli ingredienti sono riportati in ordine decrescente, ovvero il primo sarà il più abbondante e l’ultimo il meno quello presente in quantità minori sul prodotto finito;
• meno ingredienti ci sono, più speranze abbiamo di trovarci di fronte ad un buon prodotto;
• gli aromi sono distinti in “aromi naturali” (o sostanze aromatizzanti naturali) e “aromi” (tutti gli altri tipi) e non fanno parte degli additivi alimentari;
• le sigle E000 indicano invece l’aggiunta di additivi alimentari.

Uno degli aspetti più interessanti e meno noti, però, è che le aziende possono usare dei sinonimi-trabocchetto nella lista degli ingredienti. Ciò genera volutamente confusione e attira l’attenzione del consumatore meno attento. Ad esempio:
– estratto di levito, estratto di pomodoro, proteine idrolizzate, soia fermentata o miso sono praticamente sinonimi di glutammato;
– estratto di frutta, succo di uva, succo di mela sono semplicemente zuccheri;
– sciroppo di glucosio e/o fruttosio e/o malto sono di nuovo zuccheri;
– concentrati di erbe (ad esempio sedano) stanno ad indicare la presenza di nitrati o nitriti.

LA TABELLA NUTRIZIONALE
Indica la composizione in macronutrienti, ovvero carboidrati, grassi e proteine, presenti in 100 grammi di prodotto, ma spesso non riporta i micronutrienti (vitamine, sali minerale), lasciando intendere poco o nulla sulle qualità nutrizionali del prodotto.
La tabella nutrizionale dà informazioni molto utili al professionista, ma non sempre è facile da decifrare per il consumatore, anche perché non ci sono dei criteri di lettura generali: non è possibile confrontare una confettura con una scatola di tonno, piuttosto è utile confrontare le tabelle di prodotti simili ovvero yogurt con yogurt, formaggio con formaggio, cracker con cracker, ecc.
Esistono però dei criteri che definiscono un prodotto eccessivamente carico di sale o zucchero o grassi, come quelli stabiliti e divulgati dalla FSA (Food Standard Agency, Regno Unito) con una sorta di “semaforo”.

Il Prof. Berrino, Oncologo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, consiglia riguardo alla spesa:
“Quando andate al supermercato andateci con la vostra bisnonna (se non l’avete più immaginatela) e tutto quello che la vostra bisnonna non riconosce come cibo … non compratelo!
Leggendo l’etichetta ci sono sostanze che lei non capisce cosa sono … non compratelo!
Se ci sono più di 5 ingredienti … non compratelo!
Se c’è scritto che fa bene alla salute … non compratelo!”.

Dr.ssa Simona Ciciliani, Biologo nutrizionista

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