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il parere dell’esperto

BENESSERE Pasta di Konjac: il carboidrato senza calorie

La rubrica “Il parere dell’esperto” è uno spazio affidato a persone specializzate su argomenti di comune interesse

 

 

Dr.ssa Simona Ciciliani, Biologo Nutrizionista

 

Pasta di Konjac: il carboidrato senza calorie

 

La konjac (Amorphophallus konjac) è una radice originaria della zona subtropicale orientale asiatica, conosciuta anche con il nome di patata konjak o lingua del diavolo.

Viene coltivata soprattutto in Cina e Giappone, cresce soprattutto a quote elevate (dove non c’è inquinamento), ha l’aspetto di una grossa barbabietola e riesce a raggiungere fino a 4 kg di peso.

La konjac è utilizzata da oltre 2000 anni come verdura ma anche sotto forma di farina, addensante per varie preparazioni e integratore alimentare utile a risolvere i disturbi digestivi.

Le proprietà della konjak

Le proprietà di questa radice sono molteplici e per lo più riconducibili al grande contenuto di glucomannano. Si tratta di un polisaccaride solubile, privo di calorie, in grado a contatto con l’acqua di aumentare di ben il 60-80% il suo volume.

La radice konjac è anche ipocalorica e ricca di sali come ferro, calcio, fosforo, zinco, cromo e rame, risultando così utile per:

– favorire a lungo la sazietà gastrica, riducendo lo stimolo della fame e facilitando il controllo del peso;

– stimolare la peristalsi intestinale in modo non aggressivo, favorendo il corretto transito intestinale;

– bloccare a livello intestinale l’assorbimento di zuccheri, grassi e colesterolo, favorendo il controllo della glicemia e della colesterolemia;

– ridurre l’apporto di carboidrati senza incombere in astenia e affaticamento;

– favorire la cura di asma e tosse.

La konjac a tavola

La konjak viene utilizzata nella preparazione di biscotti, gallette, snack a base di gelatine alla frutta, ma anche di diversi alimenti di uso comune come chewing-gum, caramelle gommose e gelatine. Spesso, quindi, è consumata inconsapevolmente come additivo con sigla E425.

In Oriente il konjac viene usato anche così com’è, tagliato a tocchetti e saltato in padella, come contorno a piatti di carne e pesce.

L’uso più comune e interessante di questa radice, però, è la pasta di konjac, realizzata in varie forme, chiamata con vari nomi (ad esempio, la forma tipo spaghetti è detta shirataki, quella a pasta corta rigataki). Ottima nei regimi ipocalorici, la pasta di konjac ricorda molto la nostra pasta ma, al contrario di quest’ultima:

– è priva di glutine e dunque adatta anche a coloro che soffrono di celiaci;

– ha un apporto calorico, di grassi e carboidrati praticamente trascurabile (solo 10-20 Kcal per 100 grammi di prodotto), tanto da essere chiamata “pasta a zero calorie”.

La pasta konjac va saltata in padella con abbondanti spezie e condimenti, poiché risulta molto assorbente e dal sapore neutro.

Controindicazioni

La konjak va assunta con parsimonia e, nonostante i suoi effetti benefici, il suo va attentamente valutato in caso di:

– diabete (il glucomannano è pur sempre un carboidrato, anche se con apporto calorico minimo);

– occlusione intestinale;

– consumo di farmaci (può rallentare l’assorbimento di alcuni farmaci, specie se consumato in granuli).

Altri effetti indesiderati sono flatulenza, feci molli, gonfiore addominale (che possono essere risolti modificando il dosaggio).

Il konjac, dunque, è un alimento molto versatile, che permette di variare rispetto alla solita pasta o al riso, oltre che favorire la perdita di peso. Si abbina bene alle verdure, così come alla carne e al pesce. Non ci rimane che scoprirne gusto e preparazioni.

 

Dr.ssa Simona Ciciliani

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