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Castelplanio Centro Oceano, inaugurata la piazzetta dedicata a Quartina Goroni

Gianluca Chiodi: «Se lo merita in modo particolare, grazie a tutti i presenti e quelli che verranno nei prossimi giorni, ma soprattutto grazie alla nostra mamma»

Castelplanio – Porterà il nome di Quartina, la piazzetta inaugurata ieri pomeriggio al Centro Oceano, alla presenza del sindaco Fabio Badiali e delle autorità civili e religiose.

Una cerimonia intima, volta a lasciare un ricordo tangibile di una bella persona che ha fatto la storia del commercio nell’intera Vallesina, Quartina Goroni.

Quartina Goroni

I figli Gianluca e Gianni, hanno voluto così dire grazie alla loro mamma, una donna amata e benvoluta da tutti, che da quel lontano 1° maggio del 1975 ha sempre intrapreso un percorso di crescita, con lo sguardo costantemente rivolto al futuro.

«Benedico volentieri questo luogo, con Quartina e suoi figli avevamo maturato insieme l’idea che la domenica è della famiglia, una bella scelta, che al giorno d’oggi sembra impossibile da fare», le parole di don Mariano Piccotti, parroco di Castelplanio e Poggio San Marcello

Presente anche don Gianfranco Ceci parroco di Macine e Angeli di Rosora, che ha voluto ricordare Quartina per la sua lungimiranza, non solo imprenditoriale ma anche umana.

«Mi ha sorpreso sentire le testimonianze dei dipendenti al suo funerale, testimonianze che dimostravano la bontà di questa donna e il suo modo di porsi con loro, questa piazzetta la rappresenta, un luogo di incontro per tutti».

«Sono orgoglioso e onorato di essere presente. Questa piccola ma grande cerimonia – ha sottolineato Fabio Badiali, sindaco di Castelplanio – rende merito a una donna come Quartina che con la sua tenacia è riuscita a costruire qualcosa di importante per la famiglia e per il territorio, creando occupazione e posti di lavoro».

Poche, semplici e commosse le parole che Gianluca Chiodi, figlio di Quartina, ha rivolto ai presenti.

«Se lo merita in modo particolare, grazie a tutti i presenti e a quelli che verranno nei prossimi giorni, ma soprattutto grazie alla nostra mamma».

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