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CHIARAVALLE BEFFATI DALLA “TECNICA DELLA MARMOTTA”, FANNO SALTARE IL BANCOMAT MA SE NE VANNO A MANI VUOTE

CHIARAVALLE, 2 maggio 2017 –  Un botto assordante ha gettato nel panico nella notte tra domenica (30 aprile) e lunedì (1 maggio) molti cittadini residenti nel centro storico di Chiaravalle. Erano circa le 4,20 del Primo Maggio quando un boato ha svegliato tanta gente che abita nel centralissimo corso Matteotti. Tre rapinatori avevano appena fatto saltare il bancomat della filiale chiaravallese della banca Unicredit, che si trova all’angolo tra corso Matteotti e largo Don Leone Ricci, a due passi dall’abbazia cistercense di Santa Maria in Castagnola. I malviventi hanno messo a segno il colpo in pochi minuti ma qualche testimone, svegliato dalla fortissima deflagrazione, è riuscito a scorgere i rapinatori che si sono dati alla fuga, stando al racconto di qualche residente, a bordo di una Bmw di colore bianco.

I tre, che i testimoni dicono di aver visto a volto coperto, avevano progettato il colpo e sapevano che a quell’ora il corso è praticamente deserto anche per via della zona a traffico limitato che impedisce l’accesso ai veicoli. Evidentemente però hanno approfittato del fatto che il varco dell’isola pedonale di piazza Mazzini che immette su corso Matteotti in quei giorni non era attivo e a delimitare l’accesso c’era solo un segnale stradale facilmente aggirabile. I malviventi sono giunti sul posto verso le 4,15, hanno prima confabulato tra loro per pochi istanti e poi hanno deciso di mettere a segno il colpo con la classica “tecnica della marmotta”: un parallelepipedo in ferro riempito di polvere pirica, delle esatte dimensioni delle aperture del bancomat, che viene inserito con l’aiuto di un palanco all’interno dello sportello per poi essere innescato e fatto esplodere. Ordigni esplosivi improvvisati ma molto ingegnosi: sembra infatti che i malfattori che assaltano i bancomat non utilizzino più l’acetilene, poco controllabile, ma una micidiale miscela che esplode in un tempo stabilito e può essere innescata con una semplice spina elettrica e batterie ricavate ad esempio dai trapani. Qualche residente della zona ha sentito i tre parlare in una lingua straniera, certamente dell’est europeo, ed è anche riuscito a scattare alcune foto dei banditi in fuga. Sta di fatto che la deflagrazione è stata molto forte ed ha generato panico nei cittadini, molti dei quali si sono affacciati alla finestra ed hanno potuto assistere alla fuga della potente Bmw bianca.

Da una prima ricostruzione sembra che i malviventi abbiano prima forzato la porta antipanico della filiale chiaravallese dell’istituto di credito, che si affaccia su corso Matteotti e una volta resisi conto che non c’era possibilità di arraffare il bottino contenuto nella cassaforte del bancomat abbiano deciso di far saltare la colonnina del bancomat che esternamente è rivolta verso largo Don Leone Ricci. I banditi devono aver studiato l’azione criminosa nei minimi particolari perché nella zona c’è anche un forno molto conosciuto dai cittadini chiaravallesi che già all’alba è operativo ed aperto con i lavoratori che avrebbero potuto osservare distintamente l’operato dei malviventi e dare facilmente e repentinamente l’allarme. Ma all’alba del Primo Maggio il forno era chiuso per il giorno festivo. La titolare della filiale chiaravallese dell’Unicredit si è recata nel primo pomeriggio di ieri (1 maggio) a sporgere denuncia presso la locale stazione dei carabinieri comandata dal maresciallo Domenico Maurelli. Nessuno dei dipendenti della Unicredit di Chiaravalle vuole rilasciare dichiarazioni. Tutti si trincerano dietro un comprensibile silenzio ma dalle notizie che trapelano sembra che il denaro contenuto nella cassaforte del bancomat non sia stato rubato: nonostante la forte esplosione che ha letteralmente distrutto la postazione bancomat ed anche qualche suppellettile all’interno della banca, sembra che la cassaforte interna abbia retto l’urto della deflagrazione.

Nell’area ci sono diverse telecamere sia dell’istituto di credito che di proprietà pubblica ed anche di alcuni negozianti che potrebbero far risalire agli autori di un colpo che ha gettato nel panico molti abitanti del centro storico proprio all’alba di un giorno che solitamente centinaia di chiaravallesi trascorrono tranquillamente al parco Primo Maggio, nelle serenità del verde e di una festa molto attesa anche per via della tradizionale camminata ecologica che ha visto partecipare anche lunedì circa 3000 persone. Un giorno che sembrava iniziare serenamente che improvvisamente per tanti cittadini è invece diventato pieno di tensione e di paura.

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