Segui QdM Notizie

Ricette per il sorriso

COTTO&MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

GANCI PER RIMORCHIARE

L’estate è alle porte: è tempo di rimorchio. Quello sfacciato. Quello aggressive. Quello con l’ascella selvatica che grida vendetta. Maschi allupati all’ascolto, maschi allo sbando, maschi con la fame arretrata da sette generazioni…non fatevi trovare impreparati. Volete essere sicuri di scaravoltare il sedile ribaltabile? Ecco per voi i consigli certificati  ISO-Pantegan 9001.

Uno: fatela sentire the one and only. L’unica e la sola femmina vivente sulla faccia della Terra e in tutta la Via Lattea. Guardatela negli occhi come se fosse l’ultima birra in frigo, la palla del rigore per vincere la Champions, il capufficio che vi sta dicendo: “Hai tre settimane di ferie in regalo”. Perché una donna guardata con desiderio è già lì che si fa la ceretta. E dalla ceretta al lancio del reggipetto il passo è molto breve.

Due: dedicatele messaggi a tutto spiano. Al mattino appena svegli, a pranzo prima della pennica, la sera quando vi buttate lunghi sul letto. Basta visualizzare e non rispondere. Basta monosillabi estorti sotto tortura. Dice: “Ma, amò, ieri t’ho scritto due ore su whatsapp”. “Sì, perché facevi il porco e mi chiedevi le foto zozze!”. Il grugnito come massima espressione di sé non vale. Non pretendiamo Shakespeare, ma manco Sandrone il Buiaccaro.

Tre: siate divertenti, goderecci, sorridete. Niente musi lunghi, niente discorsi sulle ex e soprattutto niente salutismo estremo. Se al primo appuntamento siete di quelli che non magnate né bevete un cazzo, datevi all’ippica e non alla passerologia.

Quattro: se la serata non ingrana, affidatevi a quello strumento capace sin dai tempi dei Faraoni di piegarla al vostro volere: l’alcool. Quindi bando alla tirchieria e offritele da bere a garganella. Birra, vino, whisky, grappa dell’alpino…quel che non strozza, ingrassa. E quando lei, al sedicesimo bicchiere, si domanderà: “Com’è che mi chiamo??”, pagate in fretta il conto e cercate la fratta più vicina.

Cinque: riconoscete i segnali. Se la partner, mentre pomiciate sul divano, inizia a mugugnare “No, nooo”, è fatta, potete iniziare a spogliarvi. Occhio, compagni di Sherwood, non vi salti in testa di farvi trovare addosso il calzino bianco corto o la canottiera da camionista ucraino. Se indossate le mutande color guano con l’elastico sceso e state per denudarvi, andate di corsa in bagno e gettate tutto dalla finestra. Se invece siete sostenitori della pancera a strappo del dottor Gibaud, beh, allora rivestitevi e iniziate a vivere con gioia la vostra omosessualità.

Sei: evitate di scadere nei complimenti che si tramandano da secoli i galletti Vallesfiga. Sappiate che con “Tuo padre era un ladro, perché ha rubato due stelle e te le ha messe al posto degli occhi”, assieme al due di picche c’è uno sputacchione in omaggio. Qualche spunto innovativo per far breccia al primo colpo? “Mi piacciono le tue pesche, vorrei dare una scossa all’albero”. “Sono un donatore di organi: serve niente?”. “Vuoi salire a vedere la mia collezione di perizomi rotti coi denti?”. Naturalmente a casa in sottofondo non deve mancare il film romantico per eccellenza: “Alle Hawaii un po’ lo prendi e un po’ lo dai”. Risultato garantito al 100%.

Gioia Morici

[email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA

News