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COVID-19 Medici Senza Frontiere in soccorso alle strutture per anziani

L’intervento dell’associazione nelle Marche, tra case di riposo e formazione

ANCONA, 11 aprile 2020 – «Combattere il coronavirus sul territorio, proteggendo comunità fragili come le strutture per anziani e formando medici di base per alleggerire il peso dell’epidemia sugli ospedali».

È quello che Medici Senza Frontiere, associazione di cui Carlo Urbani è stato presidente, sta facendo nelle Marche in collaborazione con Asur e Regione.

Se ne leggono i dettagli nella pagina dell’associazione: «Nei primi dieci giorni di attività il team, composto da medici, infermieri, esperti di igiene e logisti, ha visitato una decina di strutture per anziani, da quelle che si trovano a gestire i primi casi a quelle dove il 100% degli ospiti è positivo, offrendo attività di formazione e supporto al personale, da settimane impegnato giorno e notte per proteggere i propri ospiti dal virus».

Dal sito di MSF

Agli operatori delle residenze per anziani vengono dunque fornite «formazioni pratiche sulle misure di prevenzione e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, come guanti, mascherine e tute monouso».

È infatti estremamente delicata la situazione delle strutture in particolare di San Marcello, Cingoli, Mergo e Montemarciano.

Al “Carlo Urbani” di Jesi si svolge invece un ciclo di formazione per i medici di base della regione impegnati ad assistere pazienti positivi a domicilio o negli hotel-Covid, dove verranno accolte persone in via di guarigione ma ancora bisognose di assistenza.

«La formazione – si legge – si focalizza sulle misure di prevenzione e mitigazione della diffusione della malattia con particolare riferimento ai dpi», fondamentale per il professionista ma anche per pazienti e familiari.

Oltre all’Italia l’intervento di Medici Senza Frontiere in risposta all’emergenza coronavirus comprende 40 Paesi in tutti i continenti, con particolare attenzione verso ospedali e centri di salute, proteggendo anziani, senzatetto e rifugiati.

Per sostenere l’associazione clicca qui.

Elisa Ortolani

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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