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FABRIANO AIDA E IL BAMBINO CHE SOGNAVA L’OPERA

Raccontare Verdi ai bambini

 

FABRIANO, 10 marzo 2018 – Domani al Gentile di Fabriano un appuntamento per tutta la famiglia a ingresso gratuito realizzato nell’ambito di AbitiAMO le Marche un progetto, promosso da MiBACT, Consorzio Marche Spettacolo e AMAT con il Comune di Fabriano, che intende sostenere la ricostruzione per le comunità colpite dal sisma, attraverso la promozione dello spettacolo dal vivo, nella consapevolezza del ruolo primario che la cultura può svolgere per favorire la coesione, rinnovare l’identità e promuovere la crescita personale.

Inizio spettacolo ore 17

In scena Aida e il bambino che sognava l’Opera uno spettacolo di Sandro Fabiani e Fabrizio Bartolucci per Teatro Linguaggi che offre l’occasione di raccontare ai bambini un’opera amatissima del repertorio italiano e con essa un grande musicista, Giuseppe Verdi, il bambino che sognava la musica, l’enfant prodige che suonava l’organo a orecchio nella chiesa del paese. A condurre il pubblico nell’opera è un insolito personaggio, un custode di un curioso cimitero di campagna che canta e suona. Già, perché si sa che nelle opere di Verdi muoiono tutti o quasi ma la sua musica è immortale e tra ironia e un po’ di poesia ecco che il piccolo cimitero si trasforma, si copre di sabbia, si ergono piramidi e prende vita la storia di Radames e di Aida.

 “Dopo Mozart, Rossini, Puccini e Monteverdi la nostra attenzione – si legge nelle note allo spettacolo – si rivolge ora a uno dei più grandi compositori del melodramma italiano: Giuseppe Verdi. E a una delle sue opere più conosciute in tutto di tutto il mondo: Aida. Un’opera di repertorio, ossia una delle opere maggiormente rappresentate, considerata una delle più belle della storia dell’opera. Raccontare Aida ai bambini offre anche l’occasione di raccontare Verdi, Giuseppe Fortunino Francesco nato nel piccolo paese di Roncole. Il bambino che sognava la musica, percorreva chilometri a piedi per andare a lezione di musica, che non è stato ammesso al conservatorio. Il ragazzino timido e scarso di parole che s’affacciava affascinato dalla porta dell’osteria di famiglia per ascoltare un suonatore di violino ambulante. A condurci nell’opera, sarà un insolito personaggio, un custode. Non il custode di un teatro, e nemmeno quello di una casa, di un giardino o di una stalla come ne aveva tanti il Maestro nelle sue tenute. Un custode di un curioso cimitero di campagna! Niente paura , qui non ci sono fantasmi, né scheletri. Questo è un cimitero che canta e suona! Già, perché si sa che nelle opere di Verdi muoiono tutti o quasi. Anche nell’Aida tutto finisce in una tomba, tranne la musica di Verdi che è immortale!”

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