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Cronaca

FABRIANO Lega, rilancio fabrianese: sanità, occupazione e sicurezza

Chiara Biondi candidata per il Carroccio alle elezioni regionali: «Portavoce delle istanze che avvertirò pervenire dalla società civile»

 

FABRIANO, 7 agosto 2020 – Con l’inaugurazione da parte di Matteo Salvini della sede della Lega in Corso della Repubblica, c’è stata anche la presentazione di Chiara Biondi, candidata fabrianese del Carroccio per uno scranno in Regione. L’abbiamo incontrata.

Chi le ha trasmesso la passione per la politica?

«Ho accettato di scendere in campo candidandomi alle prossime elezioni regionali. In questa mia scelta ha influito sicuramente mio padre Claudio che mi ha trasmesso la passione per la politica che ha vissuto in prima persona per tanti anni anche ricoprendo cariche amministrative. Io l’ho sempre seguito sin da quando ero piccola. È lui che mi ha insegnato i veri valori del “fare politica” nel suo significato più profondo, valori che poi ho rielaborato e fatto miei secondo il mio sentire. Per me fare politica significa innanzitutto ascoltare le esigenze che provengono dalle persone, dal territorio, mettere a disposizione le mie capacità e competenze ed impegnarmi a raggiungere gli obiettivi e le istanze che mi vengono richieste. D’altronde questo è quello che faccio quotidianamente nel mio lavoro di avvocato, ascoltare i problemi dei miei clienti e cercare, con i mezzi che ho a disposizione e sempre con dedizione ed impegno, di risolverli. Durante la mia carriera ho avuto l’opportunità di collaborare per molti anni come consulente del Consultorio Familiare di Fabriano quindi ho avuto la possibilità di conoscere delle realtà molto particolari e delicate che mi hanno permesso di sviluppare una grande capacità di ascolto e una sensibilità verso il sociale. Ritengo che per fare bene politica sia fondamentale essere tra la gente, mettersi in discussione, esporsi personalmente e soprattutto assicurare il proprio impegno, l’impegno è l’unica cosa che possiamo garantire, non possiamo fare promesse che poi non riusciremmo a mantenere, perderemmo credibilità. Però l’impegno quello sì, possiamo garantirlo perché è l’unica cosa che dipende da noi, dal nostro volere. Nel portare avanti le nostre idee, prima di tutto dobbiamo crederci noi, dobbiamo essere convinti e solo così saremo anche convincenti».

Lei ha scelto la Lega di Matteo Salvini, come mai?

«Ho scelto di scendere con la Lega perché ne condivido i valori, gli obiettivi, le battaglie, apprezzo il fatto che i suoi rappresentanti siano presenti nelle piazze, in mezzo alla gente e questo significa che è un partito che sa ascoltare ed è vicino alle persone. Questo penso che oggi come oggi sia la cosa più importante nel fare politica. La gente è stanca delle solite promesse elettorali che poi non possono mantenute, la gente ha bisogno di meno parole, di concretezza e di più fatti. Ciò è importante per far riavvicinare le persone alla politica e far sì che ognuno di noi possa riacquistare fiducia nella politica. Ritengo che non ci sia più tanto tempo di aspettare e che dovremmo sfruttare al massimo questa importante occasione di andare al voto. Il nostro territorio ha bisogno di qualcuno che si faccia porta voce delle esigenze, che con determinazione rappresenti le istanze provenienti da una popolazione ingiustamente dimenticata. Abbiamo nelle nostre mani il più importante strumento di democrazia: il diritto di voto. Se vogliamo e se volete cambiare il governo di questa regione soprattutto per il nostro territorio montano il 20 ed il 21 settembre non abbiate dubbi, votate Lega. Il voto è l’arma più potente che abbiamo per poter far sentire la nostra voce, ed infatti dentro la cabina elettorale che avviene il cambiamento esprimendo le nostre scelte, mettendo al primo posto l’interesse generale del paese. Votare significa assumersi le proprie responsabilità, prerogativa e dovere di ogni cittadino che partecipa alla vita civile e sociale del proprio paese, senza dunque delegare ad altri le proprie scelte».

Quali sono le priorità da affrontare?

«Sono sotto gli occhi di tutti le criticità vissute dal nostro territorio ed i problemi che affliggono il tessuto sociale e che meritano un intervento che si auspica risolutivo o comunque volto al miglioramento della situazione.  I temi che mi stanno maggiormente a cuore e che vorrei affrontare prioritariamente sono quelli delle infrastrutture, della sanità, del lavoro, del calo demografico e della sicurezza. L’argomento delle infrastrutture è particolarmente rilevante per la nostra realtà poiché l’esistenza di una efficiente rete di collegamento con le zone limitrofe e con le principali arterie viarie italiane contribuirebbe a far uscire la nostra città ed il comprensorio montano da quello che può definirsi un vero isolamento.  I miei sforzi saranno quindi volti a far sentire la voce del territorio presso le istituzioni e tutti gli organi a cui è stata demandata la realizzazione della rete stradale. La delicatezza della questione è ancor più evidente se si pensa come un buon collegamento abbia senza dubbio dei riflessi positivi sul lavoro e sull’imprenditoria essendo evidente come la possibilità di essere in contatto ad esempio con la costa o con l’entroterra in maniera più spedita possa attrarre investimenti e favorire così lo sviluppo economico ed incentivare la nascita di nuove realtà imprenditoriali. In una situazione di isolamento, invece, vi sarebbe una disincentivazione all’impresa, con tutto ciò che consegue in termini di posti di lavoro, circolazione del danaro e benessere generale della società. Il tema investe anche profili di natura demografica perché è notorio come la distanza dai centri, unita all’assenza dei servizi essenziali disincentivi la popolazione a rimanere a vivere nel nostro territorio montano. La perdita di residenti ha inevitabili riflessi su tutta una serie di servizi che man mano scomparirebbero».

Quali rischi intravede per la realtà fabrianese?

«Già recentemente si è assistito alla chiusura del punto nascita nonché del reparto di pediatria dell’ospedale di Fabriano e l’ulteriore eventuale decremento dei residenti potrebbe comportare la perdita di ulteriori presidi fondamentale per il cittadino, quali l’Ufficio Inps, l’Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane, Commissariato di Pubblica Sicurezza, Comando dei Carabinieri, Giudice di Pace. Per evitare il fenomeno essenziale è il rilancio dell’economia e del lavoro e di conseguenza sarà fondamentale portare avanti adeguate politiche per l’occupazione anche tramite la proposizione di incentivi e misure premiali per l’imprese. Il rilancio dell’occupazione è sicuramente l’antidoto sia per la depressione economica che per il calo demografico e l’isolamento, con tutte le problematiche sopra evidenziate.  Altro aspetto saliente per il benessere e la serenità sociale a mio parere è quello della sicurezza ossia la garanzia per i cittadini di vivere in un contesto nel quale la delinquenza e in particolare la microcriminalità siano ridotte il più possibile per assicurare una tutela del genere alle persone non ci si può assolutamente permetter di perdere i presidi rappresentati dalla autorità di pubblica sicurezza che in questa materia devono continuare a svolgere il loro ruolo con il più ampio supporto della classe politica, anche in termini finanziari e logistici. Garantisco che il mio impegno sarà totale e che mi farò portavoce delle istanze che avvertirò pervenire dalla società civile e che sarò sempre aperta a recepire facendomi da tramite tra voi e le istituzioni a patto che mi vorrete supportare dandomi fiducia che fin da adesso dichiaro sarà ripagata con ogni massimo e possibile sforzo».

Daniele Gattucci

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