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Cronaca

Fabriano Piano sanitario regionale, l’incontro a porte chiuse diventa un caso

Nella giornata di ieri incontro per discutere il piano regionale, la protesta dei consiglieri

Fabriano, 27 aprile 2023 – L’incontro di ieri con Acquaroli e Saltamartini a palazzo del Podestà per discutere del nuovo piano regionale diventa un caso politico.

Incontro avvenuto a porte chiuse, con molte critiche da parte di chi non è riuscito a partecipare al confronto.

«Contesto con fermezza il modus operandi adottato dalla Regione – ha attaccato dai banchi della maggioranza il consigliere Riccardo Ragni – si è svolto nell’aula del consiglio comunale, ma nessuno di noi è stato invitato e c’è stato proibito di entrare a parte una consigliera comunale Biondi che è anche assessore regionale. Ritengo questo un atto gravissimo, uno sfregio alla città, non solo ai consiglieri perché il consiglio comunale è l’organo rappresentativo dei cittadini. Spero che i prossimi incontri vedano il coinvolgimento del consiglio comunale di Fabriano».

Dello stesso avviso anche il capogruppo Dem Paolo Paladini, che ha criticato come Ragni l’impossibilità di partecipare. «Un fatto gravissimo, vorrei rimarcarlo ancora una volta, proprio perché la presentazione non è avvenuta in una sala convegni di un hotel ma nel palazzo che, anche simbolicamente, dovrebbe rappresentare la “casa di vetro” della democrazia cittadina».

Voce analoga da parte della minoranza, con Armezzani di Fabriano Progressista, con l’invito a strutturare il percorso di interlocuzione attraverso un gruppo di lavoro capace di aggregare il territorio.

Prima delle critiche della minoranza, la relazione del sindaco Ghergo, presente al confronto di ieri con i Acquaroli e Saltamartini.

«Il dato si sintesi: c’è un problema di mobilità passiva e a questa non corrisponde una mobilità attiva. In alcune zone i pazienti non si fanno curare nella nostra regione – ha spiegato il sindaco Ghergo in sede di comunicazioni – ma vanno al di fuori depauperando la risorse della nostra sanità. La nostra sanità regionale non è in grado di attrarre pazienti da fuori, c’è quindi un saldo negativo tra pazienti marchigiani e quelli che vengono da fuori. Emerge però un dato significativo. In un punto della bozza, il nostro ospedale è l’ospedale con il tasso di attrazione più alto di tutti quanti. Sottodimensionato a livello di risorse e rispetto alle proprie potenzialità: nonostante tutto c’è un saldo attivo per le risorse attratte nella nostra regione. Il nostro ospedale è ospedale di eccellenze, e vale per tutti i reparti. Ho chiesto alla regione risorse per un ospedale che copre un territorio vastissimo. L’unico reparto con mobilità passiva è quello di pediatria, verso l’Umbria e questo depaupera le risorse della nostra regione».

Ci sarà interlocuzione con la regione, ha concluso la Ghergo, ipotizzando anche la possibilità di un consiglio comunale aperto per discutere il piano sanitario.

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