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FABRIANO SS76: I LAVORI RIPARTIRANNO DA NOVEMBRE, MA NESSUN DOCUMENTO DAL CONSIGLIO APERTO

La maggioranza pentastellata abbandona l’aula per protesta

 

FABRIANO, 7 novembre 2018 – Dopo le polemiche legate alla richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale aperto per dibattere i temi della SS76, nel pomeriggio di ieri è andata in scena la discussione all’interno della Sala Grande di Palazzo del Podestà.

Nessun documento condiviso dal consiglio comunale aperto di ieri sera,  ma da Roma l’annuncio (fatto dal presidente della commissiona lavori pubblici, il senatore pentastellato Massimo Coltorti) della ripresa dei lavori da parte di Astaldi a fine novembre.

Annuncio che però va a braccetto con l’attesa per la risposta delle banche a seguito della richiesta di un prestito ponte (si parla di oltre 120 milioni di euro) per “salvare” il contractor italiano.

Consiglio ad alta tensione

Un  consiglio che nelle intenzioni delle minoranze consiliari, firmatarie della richiesta, era da celebrare prima della riunione del 25 ottobre scorso del CIPE che ha confermato lo sblocco dei fondi necessari destinandoli per la SS76 e sui lotti 3 e 4 della Pedemontana. Ma prima della serata di ieri, una serie di frecciate tra minoranze e primo cittadino sulla necessità di convocare il civico consesso dedicandolo alla “questione SS76”.  All’ordine del giorno infatti la discussione e la conseguente approvazione di un documento aperto ai contributi dei cittadini (associazioni o singoli) per sollecitare i rappresentanti politici nazionali eletti nel territorio a seguire l’evoluzione dei lavori.

Tensione evidente sin frecciate iniziali tra minoranze e Presidenza del Consiglio Comunale, con il Consigliere Giombi a chiedere l’elenco degli inviti per verificare quanti portatori d’interesse siano stati invitati e ricordare le critiche del primo cittadino.   Per poi incalzare. “Senza collegamenti, senza strade, infrastrutture e quindi complemento delle stesse non si può parlare del rilancio di Fabriano. Il rischio incompiuta è presenta, ma Il comune non aspetti Godot”.

Il Sindaco di Serra San Quirico Tommaso Borri

Invito che – ha confermato il Sindaco di Serra San Quirico  Borri – era rivolto a molti dei soggetti e portatori di interesse coinvolti nella “questione SS76”. Presente anche il Sindaco Santarelli che ha ribadito che il “CIPE” e la sua delibera non erano la questione fondamentale per l’avanzamento dei lavori, ma la situazione di Astaldi messa all’angolo da “Congiunture geopolitiche e crisi su tutti i cantieri, anche all’estero. Un cantiere in Venezuale sequestrato dall’esercito, il crollo della lira turca che ha messo in crisi ulteriore l’azienda dopo che il terzo ponte sul Bosforo era stato pagato in dollari e che doveva essere ripagato attraverso i pedaggi pagati con la divisa turca bloccando di fatto la cessione della struttura ad un socio giapponese“.

“Ma il problema quindi qual’è? – ha proseguito Santarelli – I soldi sbloccati dal CIPE non servono per sbloccare i debiti pregressi e quindi non coprendoli le ditte terziste si rifiutano di lavorare per Astaldi visti i debiti pregressi. Io ci sto a fare un documento condiviso, ma indirizzato a chi? Io vedo solo un soggetto: Astaldi”.

Poi ancora polemiche nei confronti delle minoranze che hanno chiesto la convocazione del Consiglio aperto. Una convocazione per “Ribadire le stesse cose che ci siamo detti in questi mesi. Nella richiesta c’era scritto di stimolare il CIPE, convocandolo prima della riunione romana del 25 ottobre. Mi viene il dubbio che non si sappiano i compiti di questo comitato. Credo sia stata una richiesta strumentale che non ha portato a niente e credo che sia stato solo un gioco politico da parte delle minoranze per dire che la maggioranza è assente nelle questioni importanti. Siamo stati presenti ad abbiamo portato la politica nazionale a Fabriano”.

Polemiche e tensioni, ribadite anche durante l’intervento del capogruppo pentastellato William Giordano, che ha lamentato la mancanza di un ordine del giorno vero e proprio e l’assenza di una bozza di documento. “Non è stato chiesto di invitare il presidente di Quadrilatero Perosino e quella bozza di documento che il Consigliere di Minoranza Cingolani durante la capigruppo diceva esser pronto non è stato presentato”.

Intervenuti via Skype il Senatore fabrianese Sergio Romagnoli ed il Presidente della Commissione lavori pubblici Massimo Coltorti, che ha annunciato che entro la fine di novembre Astaldi faranno riprendere i lavori per il raddoppio della SS76.

Un consiglio che non arriva a concretizzare gli obbiettivi prefissati a causa dell’uscita dall’aula della maggioranza pentastellata, avvenuta dopo le accuse mosse dal padre del Consigliere Giombi (a questo link l’intervento che ha scatenato la protesta) a Sindaco e consiglieri di comportamento antidemocratico durante lo svolgimento dei lavori.

Niente numero legale, consiglio sciolto dopo un secondo appello 15 minuti dopo.

Ma dal civico consesso sono arrivate due prospettive: quella lanciata dal consigliere di minoranza Vinicio Arteconi e dal sindacalista dalla Cisl Andrea Cocco. Il primo a sostenere la creazione di un gruppo di lavoro che possa pensare alla redazione di uno “schema di testo” con il contributo di tutte le associazioni e tutti i sindaci del territorio versante umbro compreso.

“Si faccia una assemblea pubblica – ha proposto Andrea Cocco – si chiamino Ministro, i vertici Quadrilatero ed Astaldi ed i presidenti della Regioni Marche ed Umbria”.

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