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Falconara Giornata della Memoria con la storia di Maurizio Pincherle

Oggi al Pergoli i “Diari di un pediatra ebreo sotto la persecuzione”, cacciato da Bologna si rifugiò nella villa di famiglia a Palombina, poi venne accolto nel Fabrianese, ne parla il nipote

Falconara – E’ una storia dalla valenza universale, ma con forti richiami al territorio anconetano quella che sarà protagonista, oggi sabato 27 gennaio, delle iniziative organizzate dal Comune per commemorare la Giornata della Memoria.

Al centro la figura del professor Maurizio Pincherle, direttore negli anni Trenta della clinica pediatrica Gozzadini di Bologna. Un incarico che perderà nel 1938 con l’entrata in vigore delle leggi razziali. Pincherle si rifugerà allora nella villa di famiglia, a Palombina, per poi trovare ospitalità nel Fabrianese.

Emarginato dalla società, perseguitato insieme alla sua famiglia durante il secondo conflitto mondiale, Pincherle morirà subito dopo la guerra, senza la possibilità di un vero riscatto.

Maurizio Pincherle, il nonno

A raccontare la storia del luminare di origine ebraica sarà il nipote, il dottor Maurizio Pincherle, che dal nonno ha ereditato il nome, la vocazione per la cura dei bambini (è neuropsichiatra infantile) e i diari scritti durante il soggiorno forzato nelle campagne del Fabrianese, dove la famiglia si era nascosta per sfuggire alla deportazione.

L’appuntamento è per oggi 27 gennaio alle 18 al Centro Pergoli: il dottor Pincherle sarà a Falconara, a pochi passi da quella villa di Palombina che ha rappresentato un primo rifugio del nonno e di tutti i suoi familiari, per ripercorrere gli anni dell’esilio grazie alle annotazioni contenute nei diari.

Proprio sulla base dei piccoli quaderni del nonno, il dottor Pincherle ha scritto un libro, Cronaca di un esilio, la storia del terribile periodo delle persecuzioni ma anche della solidarietà ricevuta, prima dal comandante dei Carabinieri della Stazione di Torrette, che aveva avvisato i Pincherle dell’imminente deportazione, poi dalla famiglia fabrianese che con coraggio li aveva accolti e nascosti.

Maurizio Pincherle, il nipote

«La singolarità del fatto non impedisce l’universalità della lezione che se ne trae – commenta l’assessore alla cultura Marco Giacanella citando il filosofo Todorov –. La memoria storica della Shoah non riguarda soltanto il popolo ebraico, ma l’intera umanità, perché da questi tragici avvenimenti si devono trarre i giusti insegnamenti che formino quel  patrimonio di valori e ideali fondanti la nostra civiltà».

Accanto all’appuntamento di oggi il Comune ha organizzato una serie di iniziative, in particolare rivolte alle scuole: fino al 3 febbraio alunni e studenti potranno partecipare a incontri con uno studioso della Shoah al Museo della Resistenza.

Per prenotare un incontro si può scrivere a[email protected].

In biblioteca, infine, è disponibile uno scaffale dedicato alla Shoah con libri e fumetti per adulti e ragazzi.

(la foto in primo piano del professor Maurizio Pincherle è dell’archivio storico dell’Università di Bologna)

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