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Cronaca

JESI CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO, IL MUNICIPIO CON IL TRICOLORE FRANCESE

L’omaggio di luci della città a chi si è visto spegnere la vita, in una notte di follia

L’omaggio di luci della città a chi si è visto spegnere la vita, in una notte di follia

Il presidente, Daniele Massaccesi, invece del minuto di silenzio prima dell’inizio, anche in memoria di Valeria Solesin, unica vittima italiana, ha scelto di far risuonare in aula le note della Marsigliese seguite, poi, dall’inno di Mameli

Il presidente, Daniele Massaccesi, in memoria di Valeria Solesin, unica vittima italiana, ha scelto di far risuonare in aula le note della Marsigliese seguite, poi, dall’inno di Mameli

Assenti 5 consiglieri, gli interventi si sono snodati sull’invito alla riflessione

Assenti 5 consiglieri, gli interventi si sono snodati sull’invito alla riflessione

JESI, 17 novembre 2015BLU BIANCO ROSSO. La facciata della sede comunale, con la bella balconata che guarda su piazza della Repubblica veste, stasera, 17 novembre, il tricolore della bandiera francese.

L’omaggio di luci che dipingono i muri nel ricordo delle vittime di Parigi. L’omaggio di luci della città a chi si è visto spegnere la vita, in una notte di follia.

Il Consiglio comunale, convocato in seduta straordinaria, ha voluto confrontarsi, in un’ora e mezzo, con questi giorni convulsi, dopo la strage di venerdì, che portano in grembo la memoria di tante esistenze spezzate dal delirio dell’estremismo islamico dell’Isis.

Il presidente, Daniele Massaccesi, invece del minuto di silenzio prima dell’inizio, anche in memoria di Valeria Solesin, unica vittima italiana, ha scelto di far risuonare in aula le note della Marsigliese seguite, poi, dall’inno di Mameli.

In apertura Massaccesi ha letto il messaggio pervenuto da Paolo Gubbi, presidente della Consulta per la pace di Jesi quindi, assenti  5 consiglieri, gli interventi si sono snodati sull’invito alla riflessione.

Ognuno ha detto la sua, comune denominatore la condanna unanime dell’atto di guerra contro civili inermi, con i vari distinguo su come affrontare la situazione attuale di paura – parola che è ritornata spesso – ed il confronto con i musulmani residenti in città. Sono intervenuti gli assessori Luca Butini e Rolando Roncarelli, i consiglieri Alfredo Punzo, Giacarlo Catani, Cesare Santinelli, Matteo Marasca, Maria Grazia Garofoli, Marco Giampaoletti  e Paolo Cingolani.

E proprio quest’ultimo ha proposto di affiancare nelle  scuole e negli altri edifici comunali, alle bandiere italiana ed europea, quella della pace. Lui, primo presidente della Consulta cittadina per la pace, che non si è risparmiato, entrando anche in forte polemica con lo stesso Giampaoletti, nel ribadire a chiare note che «non serve rispondere alla violenza con la violenza, scendere al loro stesso livello. Occorre capire, dialogare, sforzarsi di includere nella nostra società l’altro, che è cosa diversa dall’integrazione, la quale non è mai risolutiva. Attenzione, però, perché essere buoni non vuol dire affatto essere stupidi».

In precedenza, infatti, Giampaoletti, che vive la realtà di un quartiere multi etnico come quello di San Giuseppe, aveva posto l’accento su «come è impossibile integrarsi per chi non parla nemmeno la nostra lingua dopo dieci anni, che non ha un lavoro, che non sai da dove prenda il necessario per andare avanti».

Nel suo intervento il sindaco, Massimo Bacci, ha sottolineato come «chi nasce qui è un nostro giovane e noi stiamo lavorando da tempo perché nessuno si senta escluso e che non ci siano discriminazioni contro alcuno. Nella nostra comunità tutti hanno pari dignità. In questo momento, però, c’è solo un senso di grande dolore».

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