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Jesi Dal “Piccolo” al “Pergolesi” un week end di grande teatro

Teatro Pergolesi

Sabato in scena a San Giuseppe “O Dio mio”, domenica sul palcoscenico del Massimo jesino “Paradiso XXXIII” ha superbamente inaugurato la stagione di prosa

di Giovanni Filosa

Jesi, 30 gennaio 2023 – E’ stato un buon weekend teatrale, quello che abbiamo seguito a Jesi fra sabato e domenica pomeriggio.

Sabato al Piccolo di San Giuseppe

Ho rivisto, al “Piccolo” , dopo alcuni anni, molti ricordi e tantissimo piacere“O Dio mio”, di Anat Gov, con in scena il Teatro Claet, con Diego Ciarloni, Simona Paolella, Ilaria Verdini. Un testo teatrale di una commediografa e scrittrice che affronta dramma e commedia, farsa e isteria.

In Anat Gov, queste caratteristiche ci sono tutte e, per non farci mancare niente, aggiungere q.b. (quanto basta) di malvagità / ferocia / crudeltà / sadismo, “doti” che contraddistinguono da migliaia di anni il rapporto fra noi e Lui (inteso come Dio). 

Il lavoro della compiantissima scrittrice Anat Govti porta letteralmente sul palcoscenico per l’argomento trattato, che dà la stura a riflessioni cariche di ironia e immerse in una surrealtà coinvolgente.

Cosa ti inventa, la Gov? Un Dio moderno, in Ray Ban e spolverino da divo rock, per di più depresso, che ha bisogno di una seduta psicoanalitica che possa aiutarlo a uscire fuori dalla … depressione. La psicologa Ella, madre di una bimba autistica è subito incredula, e chi non lo sarebbe, ma lo aiuterà, sfoderando uno humor yiddish, così lo chiamano, tanto caro a Woody Allen. Testo di enorme difficoltà, che ha evidenziato la straordinaria preparazione della compagnia, in un “Il Piccolo” stracolmo di pubblico.  La chiusura, con l’esecuzione di “Hallelujah” di Leonard Cohen, musica e parole cariche di riferimenti alla Bibbia, è una chicca in più

il piccolo di jesi

Domenica al Teatro Pergolesi

Domenica pomeriggio, invece, il “Pergolesi” ha inaugurato la sua stagione di prosa. Grande risposta del pubblico, il che sottolinea come l’Amat, in sinergia con la Fondazione Pergolesi Spontini ed il Comune di Jesi, abbia ben lavorato nello stendere una stagione che parte col botto.

“Paradiso XXXIII”, di e con Elio GermanoTeho Teardo: un lavoro costruito a quattro mani, in cui la musica non è una colonna sonora, di quelle straordinarie, cui ci ha abituato Theardo, bensì è il tappeto della “drammaturgia” .

Mi è capitato e mi capita di seguire, su Rai stereo notte, la musica elettronica, che non è mai stata fra le mie preferenze, forse perché l’ho sempre ascoltata fuori contesto. Qui il discorso è assolutamente diverso: quello che hanno “combinato” Elio Germano (che canta anche da rapper, per chi non lo sapesse, ma non in Paradiso XXXIII…) e Teho Teardo, è una colonna sonora che rinforza la parte recitata e in cui entrano la viola di Ambra Chiara Michelangeli e il violoncello di Laura Biscaglia, strumenti quasi in contrasto per le loro corde gravi ma in realtà indispensabili, e le “visioni” pensate da Simone Ferrari e Lulu Helbaeck, che rendono il “sogno” di una idea ultraterrena assolutamente unico.

Paradiso XXXIII”, di e con Elio Germano e Teho Teardo
Elio Germano

Mettete insieme una recitazione senza retorica, quasi sospesa, arricchita da pause e ripetizioni come antiche preghiere, carica di affetto verso quello che è il vero Universo lontano da qui, miscelate bene e il capolavoro è servito.

“L’amor che move il sole e l’altre stelle”, infine, mi riporta ad un Paradiso scolastico mai definitivamente e intellettualmente da me approfondito né ripreso, per capire l’importanza delle zone visitate, composte solo da luce e aria e l’unico legame che si ha con la Terra è l’influenza che esercitano i cieli sul mondo sottostante.

Lo hanno spiegato bene, in chiusura, Germano e Theardo, in un incontro col pubblico presente, introdotto dall’assessore alla cultura Luca Brecciaroli (foto in primo piano).

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