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Cronaca

Jesi Dipendenti TeamSystem, malumore e preoccupazione

Dopo l’annuncio dell’azienda di dismettere la sede di Fontedamo dove sono impiegati in più di 350 che verranno dirottati a Pesaro

Jesi – Il fulmine a ciel sereno generato dalla notizia della chiusura da parte della TeamSystem, leader nel mercato delle soluzioni digitali, della sede di Fontedamo (ex centro direzionale di Banca delle Marche), sembra aver colto di sorpresa solo fino a un certo punto gli oltre 350 lavoratori che vi trovano impiego.

Stando a quanto riferitoci da alcuni di loro, infatti, alcune strategie adottate in concomitanza col periodo pandemico dall’Azienda controllata dalla società di investimento americana Hellman&Friedman, erano foriere di cambiamenti drastici in atto.

Con l’emergenza Covid la TeamSystem, che nel 2022 ha raggiunto un fatturato di 565 milioni di euro, ha fortemente puntato sullo smart working. Basti pensare che col progetto light friday, che prevede di effettuare il 60% delle giornate lavorative da casa (con punte dell80% in alcuni comparti), utilizzano la forma del lavoro a distanza oltre l’80% degli impiegati.

Il palazzone di Fontedamo, così, è risultato all’improvvisto sovradimensionato.

«Praticamente – ci hanno riferito i dipendenti con i quali abbiamo parlato – circa i due terzi della sede attualmente sono vuoti ed è rimasta operativa solamente un’ala».

La motivazione della decisione di chiudere Jesi e dirottare tutti i suoi oltre 350 impiegati a Pesaro, oltre all’ultimazione strutturale del centro direzionale a due passi dalla Vitrifrigo Arena, è riconducibile anche a una difficoltà nel raggiungere un rinnovo dell’accordo di locazione con Banca Intesa, attuale proprietaria dello stabile di via Fontedamo, come riferito nelle riunioni tra i rappresentanti del settore risorse umane e i dipendenti, tenute in questi giorni.

Come paracadute per le esigenze dei lavoratori di Jesi-Vallesina e non, è stato proposto un sistema di coworking, con il quale si offrono ai dipendenti una sorta di sedi d’appoggio ad Ancona e a Fabriano. Ma anche in questo i lavoratori sono perplessi.

«Siamo tutti abbastanza agitati – ci hanno riferito alcuni dipendenti della zona di Jesi – per questa cosa fattaci calare dall’alto. Non si capiscono nemmeno bene le modalità in cui si svolgerà il coworking, dato che nelle due sedi individuate potrebbero non esserci postazioni sufficienti. Senza considerare che sarebbe una situazione che non agevola la qualità del lavoro».

Ma non è tutto.

«In ogni caso ci troveremmo di punto in bianco a fare chilometri per andare a lavorare. Chi non ha aderito al progetto light friday, si troverebbe addirittura a dover garantire almeno l’80% della presenza in sede, che speriamo non si traduca andare a lavorare svariate volte a settimana …a Pesaro! Non tutti possono permettersi di lavorare da casa per questioni pratiche e logistiche».

Nella e-mail con la quale lunedì hanno annunciato ai colleghi la chiusura della sede di Jesi, le Rsu hanno espresso malumore. C’è dunque da attendersi che da parte delle rappresentanze sindacali saranno adottate forme di protesta e avanzate altre richieste di confronto con i vertici aziendali.

Il trasloco, hanno riferito le Rsu ai colleghi, sarà tra settembre e ottobre, al completamento cioè dei lavori interni all’hub pesarese, ma c’è chi pensa che il tutto possa essere completato già ad inizio settembre.

TeamSystem aveva virato su Jesi sette anni fa, approfittando di un contenitore d’eccezione come il Centro direzionale Fontedamo, lasciato vuoto dalla scomparsa di Banca delle Marche che lo aveva realizzato e ci si era stabilita fino al tristemente noto crac.

Un contenitore che, oggi solo marginalmente utilizzato da Banca Intesa per la parte restante, rimarrebbe desolatamente inutilizzato.

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