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Cronaca

Jesi Elezioni, il movimento Dipende da Noi sostiene Jesi in Comune

Un gruppo mosso da una cultura profonda dello stare insieme, della fiducia reciproca, di una sinistra nuova e autentica

Jesi, 6 giugno 2022 – «Di tutte le soggettivitá politiche che si candidano alle elezioni comunali a Jesi, una in particolare si distingue da tutte le altre: Jesi in Comune».

E’ l’opinione del movimento politico Dipende da Noi che riferendosi alla civica jesina di sinistra spiega: «Un gruppo che circa sette anni fa iniziava un percorso per nulla scontato di rigenerazione della politica cittadina, fondato su solide basi: una cultura profonda dello stare insieme, della fiducia reciproca, di una sinistra nuova e autentica dove il civismo non nasconde le idee ma anzi le diffonde con maggiore efficacia, libero da sovrastrutture partitiche incapaci ormai di traghettare verso alcun cambiamento».

Jesi in Comune è l’esempio di come un «agire politico mosso da passione e ideali, possa diventare amicizia, affiatamento, portando a far lievitare le energie migliori delle societá civile».

Tanti i nomi che brillano in questa bella esperienza: «Samuele Animali, Agnese Santarelli, Francesco Coltorti (che hanno giá dato prova del loro valore in cinque anni di Consiglio comunale all’opposizione), Filippo Cingolani ma anche Andrea Antolini, Paolo Girolimini, Antonella Nicoletti e tante altre e altri che altrettanto meriterebbero di essere menzionati. Persone giovani, oneste, competenti, politicamente consapevoli. Persone che hanno coltivato con cura e passione la crescita di un gruppo solido che concretizza a Jesi il fine di una sinistra etica, fine condiviso dagli stessi a livello regionale all’interno del nostro movimento».

Dipende da Noi ha fiducia in queste persone «che al di lá delle strategie, al di lá dei personalismi, al di lá degli interessi, al di lá dei preconcetti, al di lá delle piccole miserie della politica con la p minuscola, sapranno realizzare la sfida piú grande: coltivare la politica della cura abbandonando la politica di potere».

«Solo cosí ci sará speranza di rigenerare partecipazione e ridare il futuro della cittá ai cittadini: un futuro di integrazione, di non abbandono, di salvaguardia dei beni comuni, di promozione della cultura. Un futuro che alle urne, ma non solo, dipenderá da noi».

(Redazione)

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