Segui QdM Notizie
;

Cronaca

JESI “IL GIOCO DELLE BELLE TASSE”: OLTRE 100 ALUNNI IN COMUNE

(foto Crico)

(foto CriCo)

(foto Crico)

(foto CriCo)

(foto CriCo)

(foto CriCo)

(foto CriCo)

(foto CriCo)

Il prof. Franco Fichera con le insegnanti Vincenzina Chiatti, Patrizia Paciarotti, Loredana Di Cianni, Francesca Catani e Alessandra Civerchia (foto CriCo)

Nella foto, il gruppo dei professori che hanno partecipato al progetto, da sinistra: Patrizia Paciarotti, Vincenzina Chiatti, Franco Fichera, Francesca Catani, Loredana Di Cianni, la dirigente Fabiola Fabbri e il vicario Francesco Campagna. (foto CriCo)

(foto CriCo)

L’assessore Rolando Roncarelli (in piedi) e il prof. Franco Fichera (foto CriCo)

Gli alunni hanno ricevuto ognuno monete di cioccolata, in parti diseguali per rappresentare il reddito (foto CriCo)

Gli alunni hanno ricevuto ognuno monete di cioccolata, in parti diseguali per rappresentare il reddito (foto CriCo)

????????????????????????????????????

(foto CriCo)

JESI, 25 febbraio 2016 – La sala del Consiglio comunale  è stata occupata ieri mattina, 24 febbraio, da 109 alunni delle quattro prime classi della scuola secondaria di primo grado “Giacomo Leopardi” di Jesi per l’iniziativa “Il gioco delle belle tasse”, promossa dallo stesso istituto in collaborazione con il professor Franco Fichera, già docente di diritto tributario e preside della facoltà di giurisprudenza dell’università di Napoli. Ad accompagnare le quattro classi, le insegnanti Vincenzina Chiatti, Patrizia Paciarotti, Loredana Di Cianni, Francesca Catani  e Alessandra Civerchia.

Il “gioco” si ispira al libro scritto da Fichera “La bella tassa” (Einaudi 2011) ma perché dire che le tasse sono belle, quando le associamo, invece, sempre a male e ingiustizia?

Perché – ha spiegato il professor Fichera – tutti siamo chiamati a «un sacrificio individuale per l’interesse collettivo», che significa poter usufruire di scuole, sicurezza, ospedali, strade, servizi. Persino l’operatività della sede comunale deriva dal pagamento delle tasse. E questo crea un legame tra i cittadini, una solidarietà che è alla base della convivenza civile. Anche se spesso questo legame va perdendosi e resta soltanto il senso del sacrificio.

Per questo è nato il “Gioco delle tasse, un esperimento educativo unico, originale e, a suo modo, straordinario, per spiegare il significato di tasse, governo e spesa pubblica e che la vita comune si regge proprio su questo sacrificio contributivo. Un viaggio che, attraverso le idee, le sensazioni, le domande, la curiosità di tutti i ragazzi – che un domani saranno chiamati in prima persona ad affrontare la questione – ha voluto percorre le strade del vero senso del bene comune, accompagnati nei diversi momenti dalle spiegazioni puntuali del professore.

Gli alunni erano all’oscuro di quanto sarebbe accaduto nell’aula del Consiglio comunale e, al loro arrivo, hanno ricevuto ognuno monete di cioccolata, in parti diseguali per rappresentare il reddito, che sarebbero servite per pagare le tasse e un modulo della dichiarazione.

Poi la definizione dei ruoli, con la formazione del Governo – i cui componenti hanno preso posto sugli scranni della Giunta – gli esattori e gli amministratori, i cittadini, sistemati nei banchi dei consiglieri comunali.

Gli studenti sono stati chiamati successivamente a presentare la dichiarazione con l’aliquota da applicare e a versare agli esattori il tributo con le monete di cioccolata.

Il Governo, a sua volta, ha confrontato quanto era stato riscosso con quanto era dovuto, evidenziando i fenomeni di evasione per i quali la sanzione è stata solo morale.

L’autorità, infine, ha destinato le somme introitate alle diverse voci di spesa: sanità, ambiente, sicurezza, difesa, politiche sociali.

«Gli allievi così – ha specificato Fichera – hanno potuto costatare di persona come il sacrificio individuale, la tassazione, permetta la realizzazione degli interessi collettivi, le spese pubbliche. E hanno colto l’occasione di capire che la modalità attraverso la quale ciò si realizza è quella dell’altruismo imposto o del dovere di solidarietà».

Tra le varie domande rivolte, ha suscitato vivo interesse quella di chi voleva sapere come regolarsi nel caso in cui i cittadini pur pagando le tasse non vedano sodisfatte le loro aspettative, problema più che attuale. La soluzione? Mandare a casa il Governo e cercare  di impegnarsi in prima persona, anche presentandosi come candidato alle elezioni. E’ la forza della democrazia.

Ma non è finita qui. Nel pomeriggio, infatti, nell’aula magna della scuola “Leopardi” il professore ha incontrato i genitori degli alunni con i quali si era intrattenuto a giocare la mattina. E a loro ha illustrato, anche con il supporto di una serie di fotografie scattate nell’aula consiliare durante i lavori, quanto si era svolto la mattina. Presenti la dirigente scolastica Fabiola Fabbri e l’assessore Rolando Roncarelli.

«Le suggestioni e le idee suscitate da questi giovani – ha affermato l’assessore – mi porterebbero a parlare per ore. Con questo tipo di iniziative i ragazzi riescono a cogliere più in profondità i vari aspetti della gestione del denaro pubblico, cosa che non sempre avviene con gli adulti».

«Ho sempre ritenuto che la politica  – ha detto Fabiola Fabbri – non rientrasse nella sfera dei miei interessi, ma occorre uno sforzo da parte di tutti perché è importante l’impegno di ognuno di noi».

([email protected])

 © RIPRODUZIONE RISERVATA

News