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Cronaca

JESI LA SANITÀ NEL MIRINO DELLA POLITICA, DIBATTITO TRA LUCABONI (F.I.) E MELAPPIONI (P.D.) SULLE CARENZE DEL “CARLO URBANI”

JESI, 12 novembre 2016 – Le questioni legate alla sanità locale sono da tempo oggetto di critica anche aspra da parte dei cittadini, degli addetti ai lavori, e di quanti sono stati comandati (e pagati) per far si che quello della salute sia un servizio inappuntabile. Quest’ultimo aspetto, però, secondo molti sarebbe disatteso; troppe le promesse vane (vedi l’adeguamento dei posti letto, quello del personale sanitario, ecc.), pochissime le vere concessioni.

Massimiliano Lucaboni

Massimiliano Lucaboni

I presenti che ieri pomeriggio (11 novembre), sfidando le avverse condizioni meteorologiche, hanno voluto seguire a Palazzo Bisaccioni il confronto pubblico tra due personaggi della vita politica di oggi e di un tempo, pensavano che sotto il titolo “Sanità com’era, com’è, come dovrebbe essere” si celasse la ricetta utile per dare alla popolazione una sanità ancora migliore di quella attribuitaci da terzi. Così non è stato.

I protagonisti del pomeriggio sono stati: Augusto Melappioni, esponente della Sinistra e fautore, quando era al governo della Regione, dell’Asur (Azienda sanitaria unica regionale), nonché apprezzato medico; dall’altra parte il promotore dell’incontro, Massimiliano Lucaboni, esponente di Forza Italia. A dirigere il confronto, peraltro pacato, il giornalista Pino Nardella.

Nel suo primo intervento Melappioni ha subito messo le mani avanti annunciando “Io sono qui come iscritto al PD ….”, aggiungendo subito dopo che “la città non vive bene questo ospedale”, dove emergono criticità di tipo tecnico e politico. La prima di queste criticità, la più “sfacciata”, riguarda il Pronto Soccorso dove, la carenza di personale medico e paramedico, l’inadeguatezza degli spazi rende insopportabili le lunghe attese prima di essere presi in esame. Le soluzioni a questo problema potrebbero essere diverse; la prima, quella da tutti invocata, la copertura completa dell’organico previsto per una struttura che quotidianamente tratta centinaia di situazioni. Questo fino ad ora non è avvenuto, nonostante promesse anche recenti. Melappioni e Lucaboni d’accordo nell’utilizzare al Pronto Soccorso il personale medico comandato nelle  ambulanze che stazionano di fronte l’ospedale durante le assenze delle emergenze. La carenza di operatori (medici, infermieri e altri) soprattutto al Pronto Soccorso e, in ragione meno pesante negli altri reparti ospedalieri, è stata attribuita da entrambi i relatori ai continui tagli operati dalla Regione.  Melappioni è andato anche oltre imputando agli amministratori e politici locali la responsabilità di questa situazione penalizzante per l’ospedale di Jesi. In altre città – Fabriano ed i suoi uomini della politica insegnano – non ci sono situazioni così penalizzanti per i cittadini; “a Senigallia gli addetti al pronto soccorso sono 13, 11 quelli impegnati a Fabriano”.

Augusto Melappioni

Augusto Melappioni

Il discorso, inizialmente mirato a valutare la sanità cittadina locale, si è poi allargato alla sanità regionale trovando relatori e tutti quelli che successivamente sono intervenuti nel confronto pienamente d’accordo nel fatto che in una regione che conta poco più di 1,5 milioni di abitanti, poco più della metà di quelli  residenti a Roma , sono troppi i 33 ospedali operativi. Chiudendo questi ospedali periferici si potrebbero recuperare figure professionali da utilizzare nelle strutture maggiori, come appunto l’ospedale Carlo Urbani. A questo proposito Melappioni ricorda una delle considerazioni fatta dal compianto chirurgo Veronelli secondo il quale una struttura ospedaliera non poteva non avere meno di 300 posti letto.

Nel corso dell’incontro si è parlato anche delle due eliambulanze (Ancona e Fabriano), dei cittadini marchigiani (e dunque anche jesini) sordi agli inviti a sottoporsi alle varie vaccinazioni ed ai controlli gratuiti; nel primo caso la percentuale non supera il 20%, nel secondo non arriva al 50%. Altro argomento emerso quello degli anziani, delle RSA e, seppur marginalmente, del “contratto” tra la sanità pubblica e la clinica privata Villa Serena. Lucaboni ha lanciato un messaggio che va al di la dell’analisi sulla sanità; ha suggerito l’apertura di un dialogo con gli studenti perché proprio da loro deve partire l’opera di sensibilizzazione sulla corretta condotta di vita. Nella discussione non è mancato un accenno anche al problema delle zanzare; una questione sottovalutata perché potrebbe essere causa di contagi.

Un incontro ricco degli spunti lanciato dai due relatori, dichiaratisi  d’accordo su molti punti, impreziosito dagli interventi di alcuni dei presenti , tra i quali i rappresentanti sindacali della Fials, il coordinamento dei volontari della Vallesina, operatori della sanità in servizio ed in pensione.

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