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JESI “MALATI DI NIENTE”, PRIMI APPUNTAMENTI DELLA RASSEGNA MULTICULTURALE SUL MONDO DELL’HANDICAP

JESI, 10 novembre 2016 – “Tuttascena”, il laboratorio di teatro sociale e di comunità avviato lo scorso mese di ottobre fa da apripista alla Rassegna “Malati di Niente”, edizione 2016/17. Da domani, 11 novembre,  fino a giugno del prossimo anno una serie di convegni, incontri, mostre, laboratori, spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche  coinvolgeranno soggetti affetti da disturbi mentali, i loro familiari e quanti vogliono sentirsi vicini a questo particolare mondo dell’handicap.

gibboIl calendario è stato presentato nell’aula consiliare del Comune di Jesi da Gilberto Maiolatesi, ideatore, molti anni or sono, della rassegna; con lui l’assessore ai servizi sociali del Comune di Jesi, Marisa Campanelli, i rappresentanti dei comuni di Maiolati Spontini, Fabiana Piergigli, di Cingoli, Martina Coppari, e di Filottrano, Silvia Lorenzini. Nella sala era presente anche Luca Roccoli, regista, attore ed animatore di teatro.

Tutti i presenti sono stati concordi nell’affermare il principio che per questo genere di pazienti (ci riferiamo ai malati di mente) occorrono meno terapie e medicine e più attività ed inserimenti. Ecco allora uno degli esempi più riusciti in materia: lo spettacolo teatrale “Donkey Shot”, nato sul finire del laboratorio di teatro-integrazione del servizio “La rete del sollievo” di Jesi, curato dagli operatori teatrali dell’Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata (Atgtp).

La Rassegna, come detto, prede il via l’11 novembre, nei locali della II Circoscrizione in via San Francesco con “Looking for Silvia”, una lezione spettacolo su Giacomo Leopardi con Cesare Catà e Pamela Olivieri. Il settore “convegni e incontri” proseguirà il 6 dicembre (ore 17) con l’incontro pubblico ospitato nel teatro “Il Piccolo”, durante il quale Salvatore Guadagnolo e Nicola Laieta (quest’ultimo allievo di Cesare Moreno)  tratteranno il tema “Il teatro nel sociale: un linguaggio da abitare”. Il 9 dicembre la Rassegna si trasferisce a Palazzo Accoretti di Filottrano  dove, alle ore 17, inizierà il convegno su “La famiglia perduta” con Alfredo Canevaro. La sezione Convegni e incontri si chiuderà il 28 gennaio del prossimo anno nella sede della II Circoscrizione dove Leonardo Montecchi, in collaborazione con la Scuola Bleger di Rimini, terrà l’iniziativa “Legami liquidi e dipendenze di pietra”.

Passiamo alle mostre  e laboratori. Già detto di “Tuttascena”, iniziata ad ottobre, questo mese dovrebbe avviarsi il discorso formativo “Laboratorio di cittadinanza” che si concluderà a marzo 2017. Si tratta di incontri di formazione nelle scuole del territorio incentrati sul tema della salute mentale, della prevenzione e della promozione di una psichiatria di comunità. Il teatro “Il Piccolo” ospiterà, il 5 e 6 dicembre prossimi (salvo spostamenti dovuti alle conseguenze del terremoto sulla chiesa di S. Giuseppe) un laboratorio di formazione teatro sociale e di comunità. Tema conduttore “La pratica teatrale come metodologia trasversale”; protagonisti, anche in questa “avventura” Salvatore Guadagnolo e Nicola Laietta che si rivolgeranno ad operatori ed insegnanti. Dal 3 al 9 gennaio prossimi il Palazzo dei Convegni di corso Matteotti ospiterà “Zero” la mostra collettiva di pitture realizzate dai frequentatori dell’atelier di pittura Centro di aggregazione Sollievo di Jesi.

I primi due appuntamenti di teatro e cinema, il 18 ed il 25 novembre nella Biblioteca “La Fornace” di Moie avranno una particolarità: prima della proiezione del film (ore 21,30) ci sarà un incontro (ore 19) rispettivamente con il pedagogista Paolo Petrucci che disserterà sul film di X. Dolan “Mommy” e con Daniele Capomagi, psicoanalista, che parlerà del film “Festen – Festa in famiglia” .

Chiusura di rassegna, come detto al Piccolo dove il giorno 14 dicembre alle ore 10 ed il 15 dicembre, alle ore 21,30, sarà presentato “Donkey Shot”.

Tutti i presenti hanno voluto portare il loro pensiero sulla manifestazione; tutti sono stati concordi nel coinvolgimento delle scuole; “non si può combattere il pregiudizio se non si opera nelle scuole”, ha detto la Campanelli che ancora una volta ha rimarcato il fatto che il Comune di Jesi è sempre pronto a sostenere tali progetti. Stesso sostegno anche dalle tre rappresentanti dell’Azienda Servizi alla Persona (ASP9) che hanno affermato che per combattere questa malattia non ci si può fermare al semplice Centro Diurno, occorre coinvolgere i soggetti svantaggiati nelle varie attività, così come necessita implicare anche le famiglie.

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