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JESI MARTIRI XX GIUGNO, CERIMONIA PER IL MONUMENTO RESTAURATO

In programma mercoledì a Montecappone: progetto promosso dall’Anpi e da Spi Cgil con il finanziamento del Ministero della Difesa

JESI, 25 novembre 2019 – Il monumento ai Martiri del XX Giugno, a Montecappone, inaugurato il 20 luglio 1988 in occasione della ricorrenza della Liberazione di Jesi, è stato sottoposto a opera di restauro e la cerimonia ufficiale di presentazione è prevista per mercoledì prossimo 27 novembre alle 14.30.

Il progetto, realizzato dal Comune, è stato promosso dall’Anpi –  l’Associazione nazionale partigiani d’Italia – e da Spi Cgil, con un finanziamento erogato dal Ministero della Difesa.

Stamattina in Comune ne hanno parlato il vice sindaco e assessore alla cultura, Luca Butini, Claudio Maderloni, della segreteria nazionale dell’Anpi, Elio Cerri, Domenico Sarti e Sergio Ferreri, rispettivamente segretario regionale, provinciale e cittadino Spi Cgil, e lo scultore Massimo Ippoliti, realizzatore del manufatto branzeo e artefice del restauro stesso.

L’opera ricorda l’eccidio avvenuto il 20 giugno 1944 da parte dei nazifascisti che trucidarono sette giovani: Armando e Luigi Angelini, 25 e 18 anni, Francesco Cecchi e Alfredo Santinelli, entrambi di 18 anni, Mario Saveri, 23, tutti di Jesi. Quindi, due militari fuggiti dalla caserma Villarey di Ancona, per sfuggire a un bombardamento aereo: Calogero Grasceffo, di Agrigento ed Enzo Carboni, di Santa Eufemia d’Aspromonte (Rc). Durante un rastrellamento vennero presi, accusati di essere partigiani, sottoposti a tortura e quindi fucilati.

«Una pagina dolorosa e significativa avvenuta nel nostro territorio – ha sottolineato Butini -, che ricordiamo ogni anno e che diventa occasione, come stavolta, di dare memoria a un luogo che racconta della nostra storia».

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Luca Butini, Sergio Ferreri, Claudio Maderloni

La memoria, appunto: «Occorre recuperarla e preservarla, consegnandola ai giovani – ha detto Maderloni – perchè è fondamentale per capire quello che siamo e cosa succede nel tempo presente».

Il progetto è divenuto un «impegno – ha spiegato Sarti – che ha lo scopo di raccontare alle giovani generazioni quel difficile passato del nostro Paese, ed è importate il coinvolgimento degli studenti». Una rappresentanza dei quali, degli istituti superiori, sarà presente insieme ai familiari delle vittime. E porteranno anche alcune riflessioni, affiancandosi alle note proposte da “Il Canzoniere dell’Anpi“.

«L’opera, il mio primo grande impegno – ha ricordato Ippoliti, che insegna anche al Liceo Artistico Mannucci -, è nata da un trofeo dedicato proprio ai martiri del 20 giugno. L’idea fu presentata dall’allora assessore Leonello Rochetti al sindaco Gabriele Fava e l’inaugurazione, sempre nello stesso anno, avvenne con primo cittadino Ernesto Girolimini. Le condizioni, comunque, dopo un trentennio, erano ottime, ho ripulito e poi cerato le tre figure in bronzo, nude per rappresentarle ignare di quanto sarebbe successo, e il cippo originario risalente al 1945, stuccato alcune fratture sul cordolo».

Una esigenza: quella di adeguare la segnaletica che indichi la presenza del monumento.

(p.n.)

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