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Jesi Massimo Bonelli, 40 anni in viaggio con l’ultimo dei discografici – Video

La presentazione del libro “Rockonti” a Palazzo della Signoria, le storie delle rockstar incontrate in carriera, tra realtà e immaginazione

JesiMassimo Bonelli, che qualcuno ha definito l’ultimo dei discografici perché quel mondo non esiste più, ha presentato, in una sala maggiore di Palazzo della Signoria che ha offerto un colpo d’occhio davvero coinvolgente, il suo libro  “Rockonti”, sottotitolo “Storie ai confini fra fantasia e realtà”, (Caissa Italia Editore).

La colpa di questa serata sicuramente rigenerante per chi ama la musica, soprattutto quella vissuta in prima persona, è di Tiziana Sconocchia, che ha chiamato l’autore, con cui ha un’amicizia nata per il lavoro insieme a tanti artisti che ha sempre condotto con maestria, e di Francesco Gatti, titolare della libreria Gira&volta di Jesi, che ha contribuito alla realizzazione.

In una lunga chiacchierata fatta insieme prima dell’evento, Massimo Bonelli ha sottolineato, come peraltro ha scritto anche nell’introduzione del libro, che «Rockonti è un viaggio attraverso le mie esperienze musicali, professionali e di vita, rielaborate con un pizzico di fantasia. I racconti del libro sono, nella maggior parte dei casi, basati sulla realtà, tuttavia, ciascuno è permeato di una percentuale variabile di fantasia, che ne sfuma i confini fino a confondere l’orizzonte tra l’una e l’altra».

«Attraverso la narrazione di mondi magici e immaginari, si racconta di una strana notte trascorsa con i miti della Beat Generation, un impossibile recente incontro con John Lennon, l’improbabile nascita dell’iconica lingua dei Rolling Stones, le leggendarie sfide sonore di Jimi Hendrix, un viaggio straordinario tra i deserti statunitensi, con le sue popolazioni di nativi americani, una domenica pomeriggio con la donna dei sogni, Grace Slick, icona della west coast, l’arrivo dallo spazio di David Bowie, l’incidente in ascensore con Paul McCartney, l’incontro imprevisto con Bob Dylan ed anche il nesso tra un tacco della mia scarpa e un party con i Pink Floyd».

«Non è necessario essere amanti della musica o conoscitori dei suoi protagonisti. I racconti hanno una vita propria, ispirata dai viaggi, dalla fantasia e dalla curiosità».

E così via. Non è un lungo viaggio onirico fra fantasie e realtà che si fondono, bensì un romanzo corale, fatto di racconti a più personaggi, che si srotola su piani diversi, mantenendo sempre la propria magia. Il libro è stato pure lo stimolo a ripercorrere la colonna sonora della mia, ahimè acciaccata, carcassa anche se posso dire che io c’ero nei racconti di Bonelli. Ero nel suo mosaico, in cui le tessere hanno un volto, quello dell’autore, insieme ad altri volti che a ogni capitolo cambiano.

I miei idoli, ma penso anche di altri che non ammettono che i propri neuroni anneghino nel triste c’era una volta. No, anche io (e non solo) ero – ma Bonelli non mi vedeva – accanto a Joan Baez o a Bob Dylan, a Freddy Mercury o a Leonard Cohen, oppure… comprate il libro, fratelli, vi divertirete perché, così come tanti che erano accanto a me in sala, confusi in un playback, ho trascorso due ore e mezza che non sarebbero finite mai. Finché un uccello, solo su di un filo, non ha mosso le sue ali per dirci che si era fatto tardi.

Coinvolgente e precisa la presentazione di Bruno Sconocchia (il nostro manager musicale per eccellenza), le sue domande ficcanti e precise ci hanno accompagnato nel mondo che anche Bruno ha frequentato per tutta la vita e di cui conosceva volti e risvolti.  

E mentre scorrevano su di uno schermo le decine di immagini che hanno riempito parte della nostra esistenza abbiamo pensato, tutti, che la vita può ancora darti molto, se la prendi con la stessa voglia di musica e di colonna sonora la quale, purtroppo, non è la stessa per tutti. Immaginazione al potere?  Ma sì, con una dose eccessiva di leggerezza e spensieratezza.    

Nel video che segue ho chiesto a Bonelli quale sia stata la vita di un uomo della musica, partito da discografico e arrivato all’amicizia stretta con tanti artisti che sono diventati dei miti.

Video  

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