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Cronaca

JESI “MATERIALI DA BUTTARE”, LA MOSTRA CHE NASCE DA UN DOLORE SPECIALE: L’INCOMPRENSIONE

“Materiali da buttare” è la mostra presso Palazzo dei Convegni, fino al 12 dicembre

“Materiali da buttare” è la mostra presso Palazzo dei Convegni, fino al 12 dicembre

"Dolore", una scultura nata a fine estate e che lo ha impegnato per un mese, un’opera unica

“Dolore”, una scultura nata a fine estate e che lo ha impegnato per un mese, un’opera unica

Il volto del guerriero

Il volto del guerriero

Ogni scultura per essere ben apprezzata deve essere vista appesa

Ogni scultura per essere ben apprezzata deve essere vista appesa

JESI, 7 dicembre 2015 – Marco Massacci perde il lavoro e decide di rifare il marciapiede di casa utilizzando i vecchi coppi del tetto del suo casolare come sottofondo. Improvvisamente, però, quell’ammasso di materiale gli suggerisce qualcosa di nuovo. È affascinato dai quei coppi ultracentenari, perché distruggerli? Inizia a scolpirli e nascono, così,  opere come “Dolore”, è la sua preferita.

Ci spiega: «Rappresenta il dolore dell’incomprensione, il dolore non capito, che fa parte della vita», si è ispirato a Michelangelo, «per me è un dio».

Una scultura nata a fine estate e che lo ha impegnato per un mese, un’opera unica che «ho provato a riprodurre senza successo», perché ciò che contribuisce a rendere unica ogni sua opera, ci spiega, è anche il materiale, «questo è un coppo di pasta gialla, ultracentenario, molto raro», un supporto che ben resiste alle intemperie ma fragile per essere lavorato. Ogni curvatura conferisce alle opere espressioni del tutto particolari, ogni scultura per essere ben apprezzata, infatti, deve essere vista appesa.

La prima opera che ha scolpito, dopo il licenziamento, è “Agata”. Perché questo titolo? «Ho scelto un nome che comincia con la A, per segnare un inizio».

Il gufo, simbolo dei monaci, paziente rapace che dilatando i suoi occhi riesce a vedere nella notte, l’animale che sa aspettare

Il gufo, simbolo dei monaci, paziente rapace che dilatando i suoi occhi riesce a vedere nella notte, l’animale che sa aspettare

“Materiali da buttare” è la mostra presso Palazzo dei Convegni, fino al 12 dicembre, dove sono esposti i bassorilievi scolpiti su vecchi coppi da Marco Massacci, originario di Jesi che oggi vive a Poggio San Marcello.

Trapani, trapanetti, carta vetrata, colori, questi sono i ferri del mestiere di Marco. È un artista vulcanico, mentre parla ci fa capire la nobiltà del materiale di recupero che utilizza, la sua versatilità. È perfetto per la realizzazione di complementi d’arredo, soprattutto lampade, perché emana una luce molto soft e rilassante che ben si sposa anche con arredi moderni. Ha tanti progetti in mente. Potrebbe essere impiegato anche per creare supporti, come la bottiglia in esposizione, frutto di una giornata di lavoro.

Marco ha intuito di avere un talento particolare «in un inverno degli anni Sessanta quando in piazza della Repubblica, ho realizzato un inconsueto pupazzo di neve: Fonzie! Sono apparso anche nei giornali dell’epoca».

Percorrendo la sua mostra sarete catturati anche dalle tante sculture di animali. Il gufo, simbolo dei monaci, paziente rapace che dilatando i suoi occhi riesce a vedere nella notte, l’animale che sa aspettare. Ancora, aquile, cani, lupi, leoni, volti di donne, di guerrieri…

La storia di Marco e le sue creazioni sono una bella testimonianza di come il dolore può essere trasformato. Esprimendolo si può tramutare in arte.

(Cristina Corsini)

(foto CriCo)

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