Cronaca
JESI IL MALTEMPO NON ROVINA LA FESTA DELLA PACE: IL CIELO COPERTO DA MIGLIAIA DI PALLONCINI
6 Gennaio 2016
JESI, 6 gennaio 2016 – Le idee per la pace da attaccare ai palloncini colorati dovevano essere 2.000, ma in questa edizione 2016 i bigliettini volati in cielo non avranno superato le 50 unità; la pioggia continua – tanto attesa – portataci quest’anno dalla Befana ha sconsigliato genitori e figli di recarsi nel centro cittadino e rinnovare una tradizione che si rinnova da decenni quella di celebrare la giornata della pace.
Ecco allora che nell’area dell’ex Appannaggio gli organizzatori hanno gonfiato un numero di palloncini sproporzionato, rispetto alle poche decine di fanciulli, che alla fine sono stati consegnati a genitori ed adulti che per una mattinata sono ritornati bambini.
Badate bene, però, non è che ad ogni bimbo, ad ogni genitore o ad ogni adulto sia stato consegnato un solo palloncino; in certi casi ci sono stati molti che avevano grappoli colorati di palloncini con i quali hanno sfilato lungo Corso Matteotti e via Pergolesi per poi arrivare e fermarsi (logicamente sotto l’acqua) di fronte l’ingresso del Teatro Valeria Moriconi.
Qui i rappresentanti di enti ed associazioni promotrici hanno rivolto alcune parole ai presenti. Paolo Gubbi, coordinatore della Consulta per la Pace, di fronte alla piccola folla in attesa del lancio ha sottolineato il fatto che “la pace non si ferma neanche con la pioggia”; gli ha fatto eco l’assessore alla cultura, Luca Butini che ha invitato i presenti a pensare “a chi raccoglierà questo mare di palloncini”, con chiaro riferimento ai grappoli più numerosi.
Parole di elogio e di gratitudine per quanti, sfidando il maltempo, non hanno voluto mancare l’appuntamento, sono state espresse da Anna Epifani della Pro Jesi. Simpatica la battuta finale di Bruno Dottori, dell’Avis, che, parafrasando un vecchio detto popolare ha auspicato che “l’Epifania tutte le guerre porti via”.
Conclusi i brevissimi interventi i palloncini sono stati liberati prendendo, stranamente, due direzioni diametralmente opposte: la maggioranza si è diretta a nord, alcune decine, invece, hanno scelto la direzione sud.