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Cronaca

Jesi Nuovi graffiti, le pareti pubbliche cittadine si rigenerano

Sono 10 quelle individuate dal Comune come idonee per l’intervento di “rigenerazione urbana”, 18 i writers coinvolti nel progetto

Jesi – Proseguono in via Aldo Moro e al parco dell’antistadio Carotti le produzioni creative dei 18 writers che stanno portando avanti con il Comune il progetto di valorizzazione delle mura pubbliche della città, per la rigenerazione degli spazi urbani. Progetto partito a gennaio di quest’anno e che ha coinvolto i creativi già nella realizzazione dei nuovi graffiti in via Salvemini e in via Roncaglia.

Sono Michele Droghini, Riccardo Tartaglini, Davide Marra ed Elia Cardini, i writers delle opere realizzate nella murata di via Aldo Moro, a Michele Droghini spetta la creazione anche di quella dell’antistadio Carotti.

Via Aldo Moro

Sono proprio loro a spiegarci la differenza tra murales e graffiti, che spesso possono essere accomunati da chi non è del settore, ma non sono la stessa cosa.

«I murales – spiegano – sono dei dipinti veri e propri realizzati sul muro e rappresentano una forma di pittura, che può essere associata al muralismo messicano».

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«Mentre i graffiti, che corrispondono alle creazioni che facciamo noi, nascono in America negli anni ’70 e consistono nella realizzazione di una scritta che corrisponde a un nomignolo, a una sigla, a lettere sparse, che si evolve sul muro e a cui possono essere associati disegni».

Tra i muri individuati per i graffiti, ancora da utilizzare, ci sono quelle di via Ricci, via Caduti del Lavoro, via XX Luglio (i due prima e dopo la piccola rotatoria), via Spina e quelli del sottopasso ferroviario a Ponte Pio, e del sottoponte del Parco del Ventaglio.

Sono 10, infatti, le pareti pubbliche che, nell’ambito del regolamento sulla collaborazione tra cittadini e Amministrazione comunale per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, il Comune aveva individuato come spazi idonei a dare libero sfogo alla creatività dei giovani writers, su richiesta dei giovani stessi che avevano presentato il progetto qualche mese fa.

Antistadio Carotti

Il regolamento dispone che il Comune «riservi una quota degli spazi e degli edifici allo svolgimento di attività volte alla promozione della creatività urbana e in particolare di quella giovanile».

Nuova vita, dunque, per le pareti della città, soprattutto in quelle zone dove comparivano gli sbiaditi graffiti del passato, i muri in cui sono effettuati gli interventi, infatti, erano già stati utilizzati per attività di writing, in base a una progettualità di ormai venti anni fa.

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