Jesi Operaio colpito da malore, decesso per cause naturali

Jesi – Le indagini condotte dalla Magistratura sul decesso del 75 enne napoletano Ciro Adinolfi, che prestava servizio nel cantiere di Amazon come operaio specializzato, si sono concluse stabilendo che la vittima è stata colta da malore per cause naturali.

Lo ha spiegato il sindaco Lorenzo Fiordelmondo durante il Consiglio comunale di martedì, in cui si è parlato del tema della sicurezza sul lavoro, con l’interpellanza presentata dal consigliere d’opposizione Tommaso Cioncolini, del gruppo JesiAmo.

«Gli elementi oggettivi attestano che l’uomo era in pensione ma si trovava in cantiere con regolare contratto a chiamata. Era lì per la sua esperienza nella movimentazione di macchinari per cui serve una patente speciale, infatti prestava servizio in questo come in altri cantieri», ha spiegato il primo cittadino.

«La vittima si è sentita male intorno alle 7 di mattina, quindi il caldo potrebbe aver influito ma solo parzialmente, essendo ancora presto. L’uomo soffriva di una cardiopatia per cui aveva presentato regolare certificazione di idoneità al lavoro».

Documentazione medica in regola, quindi, così come regolare era il contratto che ne giustificava la presenza in cantiere.

«Pertanto la Magistratura che aveva aperto il fascicolo sulla vicenda, ha concluso inquadrando l’accaduto non come infortunio sul lavoro ma come decesso dovuto a cause naturali», ha concluso il sindaco.

«Il tema della sicurezza sul lavoro è un tema che riguarda tutti. La domanda è se ci sentiamo di validare l’ipotesi che a 75 anni si possa ancora lavorare. Questione che apre a una discussione ben più ampia che coinvolge il territorio nazionale ma su cui noi, come Amministrazione locale, con la Consulta per lo sviluppo economico che abbiamo istituto, possiamo lavorare».